Quando mia sorella si lasciò con suo marito e venne a vivere a casa dei nostri genitori pensavo che fosse la mia fine, la perdita totale della mia libertà, condividere nuovamente la mia stanza con un essere dispotico come lei sarebbe stata una punizione troppo grande per me. Erano passati ormai 4 anni dal suo matrimonio e dall’inizio della mia meritata “solitudine” nelle quattro pareti della mia camera. All’epoca avevo 14 anni e non mi rendevo ancora conto di quanto potesse essere bello avere la prorpria stanza tutta per  se… mia sorella ne aveva già 21 di anni e non riesco a capire come facesse a non avere la necessità di uno spazio tutto suo, probabilmente scaricava tutta la sua tensione su di me, ricordo fin troppo bene come mi trattava, ero praticamente il suo schiavetto, dovevo pensare io a pulire la camera, tenere in ordine, coprirla quando usciva la notte e perfino portarle a letto la colazione.
Certo anche adesso, a parte la colazione, faccio le stesse cose nella mia stanza, ma per l’appunto, ora era solo mia, quindi era logico che me ne dovessi occupare. Il letto che utilizzava mia sorella era rimasto al suo posto, quindi non ci sarebbero stati stravolgimenti nella camera, l’avevo utilizzato più volte per invitare degli amici a passare il week-end a casa mia. Di stravolto ci fu solo il mio armadio con tutta la sua roba e la mia vita… Pretendeva ancora la colazione a letto la stronza, ma adesso voleva lo yogurt e, visto che il tipo che prendeva lei nella città dove abitava prima non c’era, ogni giorno ne dovevo comprare un tipo diverso per vedere se le andava bene. Non parliamo della mia privacy poi… prima che lei venisse ad abitare da noi potevo masturbarmi ogni volta che ne avevo voglia, adesso era quasi impossibile trovare il momento giusto. Poco dopo trovai finalmente il modo di sfogare i miei istinti sessuali, ci penso mia madre e un suo amante. Da quando mio padre era morto la mamma non aveva avuto più un compagno fisso, ma non aveva rinunciato di certo al sesso ed ogni tanto capitava che lo facesse a casa di nascosto senza che se ne accorgesse nessuno, io stesso, sebbene ne avessi il sospetto, non l’avevo mai colta sul fatto in nessuna maniera. Come spesso accade ci fu una prima volta. Una mattina mi alzai più presto del previsto e mi diressi in cucina per preparare la mia colazione e scegliere lo Yogurt odierno per mia sorella, che dovevo togliere dal frigo almeno una ventina di minuti prima perché lei odiava mangiarlo troppo freddo. Feci colazione e dopo aprii lo Yogurt e lo assaggiai per vedere se era arrivato a giusta temperatura. Cazzo!!! era il più buono che avessi mai assaggiato, ero contento perché probabilmente avevo risolto finalmente questo problema e non dovevo andare in giro a cercarne di nuovi. Stavo esagerando mangiando qualche cucchiaino di troppo quando sentii dei strani rumori provenire da qualche parte in casa, sembravano dei lamenti. Lasciai la cucina e seguii quella fonte sonora arrivando davanti alla stanza di mia madre. A quel punto capii il frutto di quei lamenti e non ci pensai due volte a spiare dal buco della serratura… vidi abbastanza chiaramente mia madre stesa sul letto, non del tutto in orizzontale e con la testa poggiata su due cuscini tenuti in verticale, più in là c’era sicuramente qualc’un altro che ancora  non vedevo e che era la fonte del lamento, tutto mi fu più chiaro subito dopo quando mia madre cominciò a parlare.
– “Mi sa che a te non ti ci porto più a casa, fai un casino terribile mentre te lo meni, non voglio svegliare i miei figli, mi da fastidio che possano accorgersi di quello che faccio…sospettarlo si, ma non renderlo evidente!!!
-“E’ colpa tua Sandra, ogni volta che stò per venire mi dici di fermarmi aspettare 5 minuti e poi ricominciare a menarmelo di nuovo, il cazzo diventa sempre più sensibile in questi casi e ogni volta che mi tocco non posso non fiatare!!!
– “Beh, lo sapevi che a me la mattina piace fare una colazione abbondante…con questa tecnica esce più latte e ha una consistenza migliore, a me piace molto denso…comunque è il momento su vieni”.
Dopo quelle parole vidi per la prima volta la sagoma dell’amante di mia madre, probabile che fosse sull’altra sponda del  letto che non riuscivo a vedere. Si mise a cavalcioni vicino alla testa di mia madre e punto il suo pene vicino alla sua faccia menandoselo come un ossesso. La mamma lo sgridò immediatamente:
– “Ma non così!!! adesso te lo devi menare lentamente, molto lentamente, vedrai che anche tu godrai di più.
E così fece… iniziò a segarsi lentamente continuando ad emettere i suoi lamenti goduriosi, mentre mia madre aspettava ansiosa che la sua colazione fuoriuscisse da quella cappella diventata enorme dall’eccitazione e di un colore ben oltre il violaceo. Anch’io non ce la facevo più, avevo il cazzo durissimo e il pigiama non riusciva più a contenerlo, così lo tirai fuori e comincia a menarmelo. Ad un certo punto sentii che il lamento del tipo lo stava portando al capolinea e lo capì anche la mamma:
– “Su da bravo, fammi bere tutto il tuo sperma, sborrami in bocca, é ora che faccia una succulenta colazione!!!
E la venuta arrivò!!! Lei tranquilla, con la bocca aperta e la lingua fuori, fu invasa da molteplici schizzi densi e cremosi, quasi tutti dritti nella bocca, anche se i primi, quelli dal gettito lungo, le erano finiti sui capelli e in fronte. Finita la sborrata la mamma raccolse con calma e disinvoltura lo sperma che era rimasto sulla faccia e se lo portò alla bocca succhiandosi le dita e ingoiandolo con avidità. Era troppo, quella scena mi aveva dato il colpo di grazia, dovevo venire anch’io e non volevo rischiare di sporcare lì vicino, così corsi in cucina e lì col cazzo in mano, mi venne in mente una cosa da pervertito folle: avrei sborrato nello yogurt di mia sorella e glielo avrei fatto mangiare, era una sorta di vendetta personale… quello che avevo visto mi aveva completamente annebbiato il cervello, ero in uno stato di eccitazione mai provato prima, venni subito, il mio sperma aveva la stessa consistenza dello yogurt, solo il colore era leggermente diverso. Fatta scendere l’ultima goccia, mi pulii con uno scottex e cominciai con il cucchiaino ad amalgamare il nuovo composto. Mentre lo facevo, forse anche perché l’eccitazione dopo la venuta era calata, cominciai a pentirmi della mia “splendida idea” e cominciai ad avere timore di quello che sarebbe potuto accadere se mia sorella se ne fosse accorta. Non feci in tempo a prendere provvedimenti perché proprio in quel momento mi accorsi che era sull’uscio della porta che mi guardava :
– “E allora con questo yogurt? quando sarà ben mescolato? è un’ora che ci stai giochicchiando col cucchiaino!!!
– “La solita esagerata!!!
– “Su dai quà, speriamo che non sia una schifezza anche questo!
Così mi strappò dalle mani il barattolo dello yogurt e si sedette… il primo cucchiaino stava per raggiungere la sua bocca…

Fine prima parte.

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