Lo Yougut naturale a base di sperma

A grande richiesta su mammatroia.com la quarta parte di questo originale racconto erotico in esclusiva per i lettori del blog. Ho visto i miei racconti finire su vari siti, non nascondo che mi faccia piacere, però sarebbe carino scrivere la fonte, quindi spero che da ora in poi avvenga così.

Lo Yogurt – quarta parte
Vedere mia madre con le gambe divaricate e la sua ficona ben in vista, se mai ce ne fosse stato bisogno, aveva rinvigorito le mie forze sessuali. Il mio pene era nuovamente sull’attenti e mentre me lo menavo non staccavo i miei occhi da quelli della mamma che faceva altrettanto, mi guardava con un’aria davvero arrapante mentre si sditalinava come una forsennata…poi mi disse che il mio “pargoletto” aveva bisogno di una lubrificata, così mi avvicinai e lei ci sputò sopra un quantitativo notevole di saliva. Devo dire che la mia sega con quel “lubrificante” funzionava molto meglio, se ne accorse anche lei:
“Vedi come scivola meglio il tuo cazzone figlio mio? il pene deve essere sempre lubrificato al meglio per dare il massimo…a dire il vero anche la mia fighetta avrebbe bisogno di una lubrificata speciale…che ne dici di provare con la tua lingua, sono certa che sarai all’altezza…e non ti preoccupare, saprò ricambiare in equal misura…dopo cadrai vittima della mia voracissima boccuccia.”
Non me lo feci ripetere due volte, mi accovacciai e infilai la mia lingua tra le cosce della mamma. Usai a casaccio un po’ di tecniche tra quelle viste nei film porno, era la prima volta che eseguivo questo servizietto e non ero molto pratico su come lo dovessi fare esattamente. A mia madre sembrava non importasse poi molto, probabile che l’eccitazione della situazione andasse ben oltre alla qualità della mia prestazione e, infatti, il suo orgasmo non tardò poi molto…quasi mi soffocava perché arrivata al culmine prese la mia testa tra le sue mani e la spinse prepotentemente tra le cosce facendo parecchia pressione.
“Ahhhhh…come ho goduto!!! ero proprio eccitatissima…stavo davvero scoppiando…te l’avevo detto che te la saresti cavata, anche se hai bisogno che qualcuno ti insegni qualcosa sull’argomento, in questo modo nessuna donna potrà resisterti…mmmhh vedo che il tuo uccello è rimasto in tiro…vieni qui che te lo lecco tutto come un gelato…”
Mi alzai immediatamente e mi posizionai col cazzone vicino alla sua faccia, le lo prese in mano e, dopo averci sputato su, cominciò a segarmi lentamente e mentre me lo massaggiava mi leccava tutta la cappella…il suo soffermarsi con la lingua sul filetto mi faceva letteralmente impazzire. Poi fu la volta delle mie palle ad essere leccate, se le ripassava più volte nella loro interezza mentre continuava nel suo lento masturbare…ci rimase un bel po’ prima di cominciare a leccare tutta l’asta dal basso verso l’alto percorrendo con la lingua percorsi da pennello…dico così perché pian piano, pezzo per pezzo, insalivava interamente il mio pene. Si dedicò nuovamente ai testicoli dicendo:
“mmmhhh…quant’è buono questo gelato…sento che nei tuoi coglioni si stà montando la panna…io adoro il gelato con la panna…”
Queste erano le frasi che mi facevano impazzire…provai l’impulso di prenderle la testa e dettare io il ritmo della pompata, ma lei non me lo permise:
“stai calmo…lo so che faccio impazzire con la lingua, ma la pazienza é la virtù dei forti. Vedrai che ti faccio fare una sborrata memorabile e io mi farò una bevuta da sballo”.
Certo che la mamma era proprio una troia con la “T” maiuscola ed ero contentissimo che fossi testimone di questo fatto!!! Comunque, vista la mia irrequietezza, mia madre cambio tecnica, mi fece stendere sul tavolo, mi allargo le gambe e cominciò a spompinarmi in maniera più classica, salvo poi, ogni tot pompate, rallentare il ritmo e dare succose leccate alle mie palle. Ma il momento stava giungendo e alla mamma certo non poteva sfuggire, mi fece alzare, s’inginocchiò davanti al mio cazzo e disse:
“questa volta ti faccio sfogare come vuoi, menatelo pure, raggiungi l’apice da solo e punta pure tu la cappella dove vuoi. Io naturalmente aspetto con la bocca aperta, mira bene mi raccomando…”
La mamma non poteva farmi regalo più grande, per me era un piacere immenso decidere il ritmo da dare al mio “massaggio”…la possibilità poi di schizzarla tutta come volessi aggiungeva la ciliegina sulla torta…
Non mi ci volle molto a venire…il primo schizzo fu violentissimo, prese di sprovvista anche me quando lo vidi infrangersi sulla fronte di mia madre, con il secondo e gli altri a venire accontentai in pieno la mamma facendoli giungere tutti nella sua bocca aperta. Appena finii, mi fece notare quanto era piena del mio seme prima di mandarlo giù tutto, poi si attaccò al mio uccello e lo ripulì di tutti i rimasugli di sperma. La cosa più porca fu però quando con il suo dito cominciò a raccogliere la sborra dalla fronte e a portarsela alla bocca facendo schioccare il dito…da paura!!! I suoi commenti erano sempre benvenuti:
“Il tuo seme é buonissimo, lo berrei tutto il giorno se potessi…uhmmm…ma dobbiamo fare lo scherzetto a tua sorella, quindi i prossimi giorni saranno proibitivi sia per me che per te…vedrai, vedrai…”
E così fu!!! più che proibitivi erano giorni di tortura. Tra le “cure” di mia madre e la rompicoglioni di mia sorella che voleva lo yogurt buono e che io non le preparavo più…anzi, sotto consiglio della mamma, le avevamo preso uno dei peggiori, in modo da prepararla meglio all’esperienza. Per aumentare in maniera naturale la mia dose di eiaculazione la mamma mi costringeva a bere molti più liquidi del mio normale uso, mi faceva mangiare un sacco di frutta e la mattina e sera uso massiccio di latte senza caffè. Ma la cosa più cattiva era la borsa del ghiaccio la sera…per prevenire la sicura polluzione notturna che avrei avuto con la mia eccitazione, mia madre mi faceva utilizzare questa tecnica per mantenere calmo il mio pene e con successo devo dire…furono i tre giorni più lunghi della mia vita e adesso non vedevo l’ora di mettere in pratica il piano della mamma, anche se i miei dubbi sulla riuscita c’erano tutti…comunque seguii il piano, mi alzai prima, andai in cucina, aprii un barattolo di yogurt svuotandolo completamente e andai nella stanza di mia madre per preparare la colazione. Preferivamo non utilizzare la cucina per evitare che mia sorella ci potesse cogliere sul fatto prima di finire. Il mio pene era diventato di una sensibilità estrema, era così teso e duro da farmi male, la mamma sembrava lo sapesse perché era delicatissima nel massaggiarlo con le sue mani. Usava solo quelle mischiate alla saliva per facilitare la lubrificazione, meglio non usare la bocca e la lingua diceva…questioni di sicurezza per non sprecare questi tre giorni. Dopo circa venti minuti sentivo di essere arrivato al capolinea, ma l’aveva capito anche mia madre, perché senza che dicessi niente si era già procurata il barattolino.
“adesso rilassati, ti segherò in maniera lentissima, mi raccomando a non scomporti, devi venire come dico io!!!”
E così fece, era di una lentezza esasperante, col suo tocco sembrava sentire tutte le mie pulsazioni, capiva prima di me cosa stesse succedendo al mio corpo. Ad un certo punto, infatti, proprio un attimo prima di sentire lo stimolo a venire lei si era fermata stringendo forte il mio pene e puntando la cappella nel vasetto dello yogurt. Era una strana sensazione, sentivo che stavo per venire ma non provavo nessun tipo di piacere, poi cominciai ad avvertire il passaggio dello sperma finché non lo vidi uscire dal mio cazzo. Era strano, scendeva come se stessi urinando con uccello moscio, con una flemma mai vista in una sborrata, il liquido seminale stava riempiendo il contenitore mentre mia madre estasiata ammirava il tutto. Quando finii, il vasetto aveva superato di poco la metà della sua capienza, la mamma mi disse di non preoccuparmi perché adesso arrivava il bello e fu davvero così! Cominciò a farmi una sega con movimenti decisi e veloci e, in meno di 15 secondi stavo venendo nuovamente, solo che questa volta stavo godendo, ma godendo davvero!!! Non avevo mai provato quel piacere nel venire fino a quel momento. Questa volta gli schizzi furono violenti, come quelli di una vera venuta e sufficienti a riempire il barattolo. Mia madre mi guardava soddisfatta:
“Hai visto che ce l’abbiamo fatta??? Non ci resta che darlo in pasto a tua sorella…”
Fine Quarta Parte

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