Il Latte della Mamma

Parte un nuovo racconto a puntate, spero che vi piaccia. Mi raccomando a non scopiazzarlo e, nel caso venga fatto, citate almeno la fonte e il sito!

Era l’inverno dei miei 18 anni, andavo ancora a scuola a causa di un anno sfortunato in terza superiore che mi aveva fatto bocciare. Ero nel pieno della tempesta ormonale, arrivata un po’ in ritardo rispetto ai miei coetanei e per questo vissuta in maniera frustrante, solo adesso potevo capire le sensazioni e i racconti dei compagni di scuola riguardanti sesso e masturbazioni. Mi viene ancora da ridere quando ci provavo io senza successo, tutti parlavano di eiaculazioni e venute varie, mentre a me non veniva fuori nulla, eppure mi ero sforzato tanto da far diventare rosso porpora il mio pisellone… Fortunatamente tutto cambiò l’estate in concomitanza della mia maggiore età, la vista in spiaggia di tutte quelle donne prosperose in bikini me lo faceva diventare sempre duro, così passavo gran parte del tempo in cabina a segarmi e finalmente lo sfogo aveva successo con copiose e soddisfacenti venute.

Finita l’estate, la musa dei miei assoli divenne la mamma, da meno di anno era nata la mia bellissima sorellina e veniva allattata diverse volte al giorno, così potevo ammirare le tettone di mia madre durante l’atto e che lei non si curava di nascondere: essendo a casa, per lei era del tutto naturale. Mi godevo la splendida visione e poi correvo in bagno a segarmi sognando di essere io attaccato alle poppe di mamma a suggerle il latte. All’inizio trovavo soddisfazione a sfogarmi in questa maniera, poi però cominciò l’insonnia al cazzo duro, dovevo per forza spararmi l’ennesimo raspone per riuscire a riprendere il sonno.
Una di queste sere andai in bagno a recuperare della carta igienica avendo finito il rotolo che avevo in camera per queste necessità notturne e fui attratto da lamenti sessuali provenienti dalla stanza dei miei, la porta non era chiusa, quindi si sentivano molto bene. Naturalmente non potevo pensare di dare una sbirciatina, essendo troppo aperta avrei rischiato di farmi vedere, così mi avvicinai il più possibile per sentire meglio e rimasi sbalordito per le oscenità che venivano dette, mi rimasero impresse alcune frasi quali, “dopo 9 mesi di scopate nel culo, ci entrerebbero 3 cazzi dentro, quasi quasi è più stretto il tuo ficone, adesso ti vengo dentro e poi mi fai una spagnola al latte con tanto di sborrata in faccia”.
Praticamente, senza neanche rendermene conto, avevo tirato fuori il cazzo e me lo stavo menando ascoltando i miei scopare. Un attimo prima di venire corsi in bagno a scaricare tutta la mia goduria nel water.

Da quella notte, l’insonnia divenne una malattia, mi alzavo di proposito per spiare i miei e quando la porta era chiusa, a volte riuscivo a spiarli dal buco della serratura, il più delle volte la chiave o qualcosa appeso alla maniglia non mi permetteva la visione e purtroppo non si potevano cogliere le eccitanti frasi dei loro discorsi goderecci. Quello che comunque di cui ero certo era la focosità di mia madre, sembrava quasi una ninfomane e fortunatamente mio padre era all’altezza della situazione, riuscendo a soddisfarla pienamente. Una notte ricordo che sarà venuto almeno tre volte, non dimenticherò mai il “clistere di sborra nel culo” e la doppia bevuta di sperma perché la prima non l’aveva dissetata.

Ebbi la conferma dell’eccessivo attaccamento al sesso di mia madre un fine settimana in cui mio padre era fuori per lavoro. Quei giorni erano i più belli per vederli o sentirli in azione, quindi ero dispiaciuto che papà non ci fosse, ma mi svegliai ugualmente per vedere cosa succedeva. Fortunatamente potei spiare da uno spiraglio della porta che era rimasta socchiusa: non penso che mi capiterà mai più di vedere nella mia vita una cosa del genere: la mamma era al telefono con l’auricolare bluetooth all’orecchio e due cazzi di gomma, uno nel culo e l’altro in fica! Si dimenava come un’ossessa urlando frasi del peggior scaricatore di porto mentre cercava di godere il più possibile. Dopo svariati orgasmi la sentì lamentarsi con mio padre di quanto fosse difficile godere senza di lui e di non permettersi di lasciarla sola un altro week-end. La sera dopo la situazione fu ancora più calda, d’altronde era il secondo giorno di seguito senza papà, questa volta aveva preso un altro cazzone di gomma più grosso, dotato di ventosa, lo aveva attaccato all’armadio e se l’era infilato nel culo. Mentre si dimenava su e giù, ne muoveva ritmicamente un altro che sembrava di vetro in fica e discorreva oscenamente al telefono con mio padre, che sicuramente, come me, si stava sparando una sega.

Fortunatamente per mia madre, lunedì sera papà ritornò a casa e tutto tornò alla normalità, se così si poteva chiamare, finché non arrivò dicembre. Mio padre ci comunicò che doveva seguire un lavoro in una nuova piattaforma petrolifera e sarebbe stato fuori per due settimane, partiva il 5 dicembre per ritornare entro il 20, massimo 22 e poter passare tranquillamente Natale e Capodanno in famiglia. Anche se a tavola non lo dava a vedere, mia madre doveva essere sicuramente rimasta male e ne ebbi la conferma quella notte, in cui lei fino alla partenza voleva delle scopate extra per rifarsi di tutte quelle che avrebbe perso durante la sua assenza.
La notte prima di partire, dopo una serie di scopate furiose che mi fecero sborrare 4 volte di seguito per l’eccitazione, mio padre tirò fuori una serie di regali pre-natalizi. Un bel portatile che dalla grandezza dello schermo poco si poteva ritenere tale e una webcam, un po’ più grande del normale, sembrava quasi una videocamera, probabilmente era ad alta risoluzione e di una qualità sopra la norma.
E’ già tutto configurato con il Pc che avrò nella mia cabina in stazione petrolifera, non ti preoccupare cara, ci potremo vedere e parlare ogni sera e fare tutte le porcherie che vorrai. Nell’altra scatola c’è il vero regalo di Natale, mi raccomando di non aprirlo, in caso ce ne fosse bisogno, ti dirò io di scartarlo prima del 25 dicembre.
Mio padre partì e la prima settimana trascorse “tranquilla”, i giochetti con Pc e webcam sembravano tenere mia madre, ma già al decimo giorno la mamma dava segnali di irrequietezza, perfino durante l’allattamento sembrava godesse, tanto che ero tornato al punto di andare a masturbarmi ogni volta per l’eccitazione.
Dopo un altro paio di sere papà comunico che forse sarebbe stato fuori altri due giorni, il maltempo stava rallentando i lavori e mia madre sfogò le sue frustrazioni:
Oh no, non ce la faccio più, mi manchi troppo, sono tutto un calore per l’intero giorno e gli sfoghi notturni non sono sufficienti, mi sento un vulcano, pensa ieri ho visto nostro figlio masturbarsi in bagno, sapessi che bel cazzo che ha, quasi più bello del tuo e che vigore! Ha fatto una bella sborrata, mi sarebbe piaciuto dargli una mano io e sentirne il sapore, non sai quanto mi mancano le tue venute.

Fine prima parte

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