Donna schizza il latte dalle sue tette dentro dei bicchieri

A quel punto rimasi di sasso, probabilmente l’ultima volta che aveva allattato ero corso in bagno senza chiudere la porta e preso dalla foga non mi ero accorto di niente… mio padre doveva essere rimasto sorpreso altrettanto quanto me e forse anche un po’ allarmato, visto che disse a mia madre di aprire il pacco di Natale. Aperto il regalo, dentro c’era una specie di sella, tipo quella dei rodei (una Sybian ndr mammatroia.com), non conoscendo ancora cosa mai fosse quel marchingegno, pensai che a mio padre fosse partita qualche rotella…
Grazie caro! Ho sempre voluto provare questa macchina portentosa, tutte le donne ne parlano benissimo, dicono che addirittura usandola gli uomini sono superflui!
Spero proprio di no, rispose mio padre, il suo compito è di fare da surrogato in mia assenza, visto che gli altri ‘giocattoli’ sembrano avere fallito! Su dai, provala!
L’aspetto rispecchiava più o meno l’utilizzo, una volta montata era davvero una sella da cavalcare, solo che sulla sommità c’era un grosso fallo, quindi sedendoci ci si infilzava e mettendola in moto cominciava a stantuffare a velocità via via regolabili, dando un piacere non indifferente vedendo in azione la mamma.

Le spiate continuarono anche le sere seguenti, il nuovo giocattolo aveva dato linfa a mia madre che, in combinazione con la chat e webcam sembrava sentire meno la mancanza di mio padre. Un giorno però accadde qualcosa al collegamento internet e mamma non riuscì a collegarsi con papà, usò quindi in solitudine la sella godereccia godendo con meno intensità. La sera dopo il problema si ripresentò a sprazzi, mio padre disse che c’era in atto una tempesta nei pressi della piattaforma e che tutti i collegamenti erano difficoltosi, ma che il giorno dopo tutto sarebbe tornato a posto.
In questo momento partì il mio piano diabolico: dovevo fare in modo di far tornare mia madre allo stato di puttana in calore. Mi risuonava ancora la sua frase su cosa mi avrebbe fatto a causa della sua astinenza. Feci in modo di compromettere il buon funzionamento del PC con il programma di collegamento chat e webcam, poi feci saltare anche il nuovo giocattolo rendendolo inutilizzabile elettricamente. Ad aiutarmi arrivò un’incedibile nevicata che ci bloccò in casa. Passai al piano estremo e feci sparire tutte le batterie e sostituii quelle nei vibratori con pile scariche. Adesso la mamma era proprio nei guai, doveva arrangiarsi di sola mano con facevo io.
In realtà non fu così, perché tra bottiglie, scope, banane e zucchine si infilò di tutto, ma con pochi risultati, perché era evidente che godeva poco e aveva bisogno di più. Ormai era alle corde, quasi civettava con me, le avevo fatto capire che ogni volta che allattava mi andavo a sparare una sega, ma facevo in modo che non potesse vedere nulla, tranne quell’ultimo giorno, sapevo che ormai era cotta, quindi le avrei dato il colpo finale facendogli vedere la più porca delle masturbazioni.

Non volevo però perdermi lo spettacolo, così cambiai posizione alla webcam del mio pc e la sistemai in modo da inquadrare lo spiraglio della porta della mia stanza che avrei lasciato aperto per farmi spiare dalla mamma. Il monitor era di fronte al letto, quindi avrei potuto godermi tutto senza che lei se ne accorgesse. Dalla sua posizione invece mi avrebbe visto quasi per intero, lasciando al “buio” la parte della testa, quindi non c’era pericolo di incroci di sguardi, a meno che non mi fossi sporto troppo dalla posizione naturale.

Mi sistemai due cuscini messi quasi in piedi dietro la testa, rimanendo tutto nudo sul letto in una posizione semi sdraiata. Mi menavo il cazzo lentamente esaltandone la lunghezza e muovevo il bacino simulando la scopata, se fossi stato più elastico quasi quasi potevo far arrivare il mio pene in bocca, ma era fin troppo fuori portata. Vedevo l’ombra della mamma dietro la porta, dal movimento si stava sditalinando, mi feci coraggio e cominciai ad aumentare il ritmo sospirando, mi piegai in avanti e feci cadere dritto dalla mia bocca un rivolo di saliva sulla cappella e cominciai a massaggiare circolarmente solo quella sensibile parte, sembrava esplodere per quanto si stava ingrossando. Ripresi a fare su e giù sull’asta e quando la mano scivolava con fatica, risputavo sul cazzo, me lo massaggiavo per benino, poi raccolsi un po’ della saliva dalla cappella e me la portai in bocca esclamando quando buono fosse il sapore del mio pisello. La frase detta ad alta voce fece prendere più coraggio alla mamma, che finalmente si mise in posizione tale da vedere tutto quello che facevo, sicura di non poter essere vista, mentre io finalmente potevo ammirare la sua masturbazione grazie alla webcam che avevo sistemato nel migliore dei modi.

Fine seconda parte.

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