Mamma si masturba sul cesso di un bagno pubblico

Prima di tutto delle doverose scuse per il ritardo nell’inserire il finale, ma a causa di problemi personali non sono riuscito neanche a collegarmi al blog, noterete infatti che non è stato fatto l’aggiornamento della domenica, lasciando orfani il 17 novembre i lettori dalla solita presentazione della porcona di turno.
Passiamo subito alla conclusione di uno dei racconti porno piĂą richiesti di sempre (forse verrĂ  battuto dalla Prof. in calore però…) e pazientate se trovate qualche errore o strafalcione dovuto alla fretta nello scrivere la conclusione:

Con la scusa dei fazzoletti quella porca di mamma voleva allontanarmi per poter fare una mega orgia con tutti i depravati che in quel momento si trovavano in bagno. Il fatto di essere il figlio o per semplice gelosia, non avevo piacere nell’accontentarla allontanandomi, così decisi di chiamare la zia con il cellulare, nella speranza che lo sentisse. Ci fu immediatamente il problema del segnale, in quel punto non c’era neanche mezza tacca… dovevo per forza spostarmi! Con gli occhi cercavo in giro qualcuno che fosse piĂą mansueto o uno che potesse essere magari gay, ma l’unico che attirò la mia attenzione fu il tipo che 5 minuti prima si era sparata la sega. Avendo “giĂ  dato” poteva essere la soluzione giusta. Feci segno di avvicinarsi. Quando mi fu vicino gli chiesi se poteva sostituirmi un attimo e “proteggere” mia madre. Non se lo fece ripetere due volte e si piazzò davanti alla porta al mio posto. Alla mamma l’alcol doveva essergli andato in circolo, perchĂ© sembrava sempre piĂą sbronza. Quando vide il tizio che era lì davanti cominciò a stuzzicarlo, potevo sentirla mentre mi allontanavo cercando il giusto punto dove poter usare il telefono:

“Ciao caro, vedo che hai un gonfiore… Come vedi io sono un’infermiera, ho dei buoni rimedi per risolvere e alleviare il tuo problema.”

Nel frattempo era apparsa finalmente una tacca sul mio telefonino e chiamai la zia.

“Zia ho bisogno immediatamente di te, devi portarmi dei fazzolettini nel bagno degli uomini”

“Adesso non posso, ahhh, sono impegnata, mmmh, fanne a meno per questa volta”

“No zia non capisci, non servono per me, ma per mamma”

“E che cazzo ci fate nel bagno degli uomini, ahhh, ma è successo qualcosa, sta bene tua madre?”

“É ubriaca persa e fa avances ai pervertiti che le stanno attorno, ho bisogno di te anche per portarla via!”

“va beh, allora arrivo, peccato, stavo facendo una cosina piacevole…”

La chiamata era stata molto breve, ma non abbastanza per evitare che mamma partisse con un lavoro di bocca al tipo che le avevo messo davanti e altri due si erano messi il accanto e se lo menavano con vigore. Mi feci largo per ritornare da lei, uno dei due che si faceva la sega era venuto sparando la sua sborra da tutte le parti, tirai via l’altro, mentre non riuscivo a staccare il fortunato che stava ricevendo il pompino, ma piĂą per colpa di mamma: con le sue mani sulle chiappe lo teneva stretto a se. Intanto altri a causa di quella scena eccitante avevano preso coraggio tirando fuori l’uccello e masturbandosi.
Finalmente entro zia e non era sola, insieme a lei entrarono tre della sicurezza, uno di loro era il tizio di guardia al bagno delle donne che cominciò a gridare:

“Mettete a posto gli arnesi e se non dovete pisciare, vedete di sparire subito!”

Un bel po’ di persone non se lo fecero ripetere due volte e alzarono i tacchi. Nel frattempo mamma aveva fatto venire il ragazzo con il suo lavoretto e il tizio quasi cadde dopo che mia madre lasciò la presa. Uno della sicurezza lo prese e lo accompagnò fuori, portandosi dietro altri che erano rimasti a guardare e si mise fuori per non permettere ad altra gente di entrare.
Mia zia portò i fazzoletti a mamma:

“Ma perché sei venuta a pisciare qui e non sei andata al bagno delle donne? Stavi cercando guai o sei così sbronza da mettere a nudo la tua porcaggine?”

Il tipo della sicurezza che avevamo incontrato in precedenza si era voltato e faceva l’indifferente, mancava solo che fischiettasse per dimostrare la sua colpevolezza…
Mia madre per niente turbata se ne uscì dicendo:

“Ma lo sai che in tutta la mia vita non mi sono mai gustata una mazza nera? Adesso ne ho ben tre a disposizione e non ne devo approfittare?”

“Sei proprio una gran porca! Vuoi dire che adesso ti fai scopare davanti a tuo figlio da quei tre negroni?”

“Proprio così! E non pensare che lui sia un santarellino, oggi mi ha scopata anche lui! E’ la notte di Halloween e tutto è permesso!”

Vista l’aria che tirava uno dei tipi della sicurezza aveva chiamato un altro suo collega via radio mettendolo di guardia fuori alla porta a fare compania all’altro che giĂ  era stato messo lì, adesso sarebbe stato il bagno degli uomini ad essere fuori servizio. Tutte le altre persone erano state cacciate fuori, quindi era scongiurata la mega orgia che tanto mi preoccupava, la scontenta era mamma, che sognava di farsi una bella scorpacciata di cazzi!
La zia mi guardò e disse:

“Tua madre è proprio una grande troia! Prima fuori c’era la nonna, tuo padre e mio marito che mi stavano leccando tutta e per colpa di quella gran zoccola mi sono perso il piacere e adesso sono bloccata qui a vederla scopare con degli sconosciuti davanti a suo figlio!”

Io non ne potevo piĂą ed esplosi:

“Adesso basta, ho il cazzo che mi scoppia perché zia non mi fai una bella spagnola con le tue bellissime tette? Poi mi metto a leccarti io la fica!”

“Fossi scema! Prima mi lecchi per bene e poi semmai ti regalo un pompino, niente spagnola, il mio seno non si tocca! Quando lo ha voluto mio marito per una settimana non ho potuto mettere le tette in mostra perché a causa dello sfregamento erano tutte rosse!”

Mentre maledivo la risposta della zia, mamma leccava in contemporanea le tre enormi cappelle degli uomini in divisa sistemati intorno a lei. Faceva roteare a turno la sua lingua morbida rendendo lucido il glande delle mazze nere, uno dei tre doveva essere particolarmente eccitato perché venne fin troppo presto facendo fuoriuscire zampilli di sperma bianchissimo e denso. Mamma non se lo aspettava, quindi gran parte del liquido venne sprecato prima che riuscisse a infilarsi il cazzo in bocca per succhiare la parte restante della sborra.

“Non ti distrarre con quella vacca di tua madre, leccami la fica e fammi sbrodolare di piacere.”

Ubbidii alla zia e cominciai a slinguazzarle la vagina infilandole la lingua a mo’ di cazzetto e mentre lo facevo, lei si massaggiava il clitoride. Ogni tanto usciva del liquido dalla sua figa, ma non mi aspettavo l’enorme schizzata che mi investì la faccia dopo neanche tre minuti!

“Wow Zia! E’ la prima volta che vedo dal vivo una figa che schizza! In precedenza l’ho visto solo in qualche sito porno, ma pensavo fosse finzione!”

“E così ho un nipote porco che guarda i filmetti porno eh? Tira fuori il cazzo che ti faccio un succoso bocchino, vedrai che sono più brava delle troie che guardi nei video!”

Presto fatto diedi in pasto alla zia il mio pene che non desiderava altro che prendere aria ed esplodere! Adesso che avevo cambiato posizione, potevo nuovamente vedere cosa faceva mamma, il tipo che aveva sborrato si era allontanato e se la stavano scopando in due con una doppia penetrazione, probabilmente la prima per mia madre e se la stava davvero godendo tutta dall’espressione che faceva la sua faccia. Incredibilmente era silenziosa, emetteva dei lunghi sospiri di goduria, si vedeva che apprezzava il trattamento, come apprezzavo io il pompino di zia, era molto brava con la bocca, le labbra e la lingua! Me lo aveva fatto diventare ancora più duro, tanto da provare anche del dolore per quanto mi tirava la pelle. Avevo però il desiderio di provare le sue tette, così tornai all’attacco:

“Ti prego zia, fammelo infilare tra le tue poppe, è da quando mi sono sviluppato e mi interesso di sesso che me le sogno di notte! Non sai quante seghe mi sono fatto immaginando di poterci ‘giocare’.”

“Ho un nipote pippaiolo a cui piacciono le tardone dalle belle tette eh? Facciamo una cosa, quando senti che sei molto vicino a venire dimmelo, te le faccio provare per massimo un minuto, se non vieni, peggio per te!”

Già quella frase aveva fatto ribollire lo sperma nei coglioni avvicinando la mia venuta, ma non volevo rischiare, così aspettai di essere sicuro e lasciai la zia spompinarmi per un altro po’.
Dai grugniti anche i negroni dovevano essere vicini a venire, mentre sentivo mamma dare i numeri, nel senso vero del termine:

“Sette, otto, nove, ancora, ancora, arriviamo a 10, ho contato sono giĂ  venuta nove volte, oh come godooooo…”

Ormai ero al culmine e feci segno a zia che volevo le sue mammellone! Da notare che era rimasta vestita per tutto il tempo e anche adesso che si infilava il mio cazzo tra le tette, non le aveva tirate fuori, togliendomi il gusto di vedere i capezzoli, che ancora oggi non ho idea di come siano.
Fui distratto dai due tizi della vigilanza che, con una certa esagerazione nell’urlo, erano venuti.
Mamma si era seduta sul cesso con un’aria stravolta dalla goduria, dai cazzi neri pendevano i preservativi alla cui sommitĂ  si poteva notare una pallina con lo sperma raccolto nel serbatoio. Uno dei due se lo tolse con molta attenzione, mentre l’altro tizio si era avvicinato a mia madre e le apriva la bocca con le mani, in modo da permettere al collega di versare il contenuto del preservativo nella bocca di mamma, come se fosse necessario… lei non aspettava altro che dissetarsi con lo sperma dei due baldi uomini di colore.
Tornando alla spagnola, le tette di zia erano morbidissimee nonostante l’aspetto. Quello che voglio dire è che guardandole, avevano l’apparenza di due bocce dure, mentre adesso che avevo il cazzo infilato in quella carne calda sentivo il mio pene morbidamente avviluppato, era una sensazione fantastica. Grazie poi alla lunghezza del mio arnese, zia riusciva piegando la testa a dare delle leccate alla cappella mentre facevo su e giĂą tra il suo seno, poi cominciò a lanciare anche delle sputate per lubrificare il tutto ed evitare di arrossare troppo le sue tette. Sentivo salirmi lo sperma:

“Zia tieni aperta la bocca che adesso ti arrivano un bel po’ di schizzate”.

Intervenne mia madre, che probabilmente aveva svuotato anche il secondo preservativo, ma me lo ero perso impegnato nella spagnola:

“La voglio io, la voglio io, è mio figlio e la sborra è di sua mamma non della zia!”

“Che troia che sei, non me ne ero mai resa conto! Perché non ce la dividiamo? E’ vero che adesso ne spruzzi tanta per accontentare mamma e zia?”

I due negroni mentre si rivestivano scuotevano la testa come a dire questi sono proprio fuori di testa. Io ero al culmine della resistenza, mamma si era accovacciata accanto alla zia e faceva aaahh con la bocca aperta invitandomi a schizzarci dentro. La sborrata liberatoria arrivò, il primo schizzo lo regalai a mia madre, poi passai i due successivi alla zia e il quarto a mamma. Pensavo di venire di più, ma non mi ero reso conto che quella era già la terza venuta della serata, vevo i coglioni quasi svuotati.
Mi madre raccolse le ultime gocce di sperma dal mio cazzo e poi si scambiò un appassionato bacio saffico con la zia, pulendole il viso dalle gocce di sborra che non le erano finite in bocca, cosa che venne ricambiata anche dalla parte opposta.
I vigilantes mi destarono dallo spettacolo, avvisandoci di sistemarci perché da li a poco avrebbero riaperto il bagno.
Dopo qualche minuto uscimmo e cercammo con lo sguardo gli altri parenti. In fondo, molto appartati, trovammo nonna col suo vestito da cappuccetto rosso alzato e senza mutande che si masturbava, mentre a turno leccava i cazzi dei suoi figli che aveva ai due lati del viso. Papà e zio si stavano facendo sbocchinare dalla loro madre. Ormai erano arrivati anche loro, mio padre prese infatti tra le mani il viso della nonna e lo girò verso il suo cazzo e dopo due secondi le scaricò in bocca un’enorme quantità di sperma. Zio non fece in tempo, perché si era impossessata della verga sua moglie e accolse lei la venuta del marito, anch’essa di notevoli proporzioni. Mamma era accanto a me e leccandosi le labbra mi sussurrò all’orecchio:

“Adesso prendiamo tuo padre e ce ne andiamo subito a casa, ho voglia di essere nuovamente presa da due uomini contemporaneamente, la notte è ancora lunga e le mie voglie ancora non totalmente sopite”.

Che porca mia madre a Halloween!!!

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