Ritorna dopo pochi giorni il secondo capitolo, anch’esso abbastanza breve di questa storiella piccante che a quanto pare non è dispiaciuta…
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Titolo originale: Snowmommy Ch. 02
Autore: PoppysDreams
Link all’opera originale: https://www.literotica.com/s/snowmommy-ch-02-1
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Poppy fu spinta sul divano. Sollevò il suo culo sodo in aria e la gonna venne strappata. Non portava mai le mutande, la cappella di un cazzo nero premeva contro la sua figa stretta con un tempismo perfetto. Era così bagnata e sentiva già che si stava allargando mentre la testa iniziava a entrare nel suo corpo. Si mordeva le labbra e si dimenava contro la sua ultima conquista nera. Una delle tante, ma aveva sempre saputo che ogni momento di un grosso cazzo nero che poteva ottenere era sacro, quindi spingere il suo corpo contro un membro del genere era la sua vita. Ben presto, godendo del sollievo e sentendo ogni centimetro dentro di sé, urlò “HO BISOGNO DEL TUO CAZZO NERO”. Senza esitare, il forte sconosciuto la spinse a terra con la mano che le teneva l’esile collo e iniziò a forzare il suo pene dentro e fuori di lei. I suoi succhi colavano e lei desiderava essere riempita di sperma. Aveva bisogno di sperma. La sua figa si stringeva sempre di più per cercare di estrarlo. Una strana porta si aprì e altri due uomini color ebano entrarono nella stanza. Erano alti, fatti apposta per scoparla e non indossavano nulla. Lei guardò quei due corpi enormi e bellissimi, i cui cazzi neri si indurivano a ogni passo che facevano. Poppy iniziò a venire e mentre gli occhi le si rovesciavano all’indietro aprì la bocca morendo dalla voglia di assaggiare i due nuovi uomini. Entrambi i membri si unirono e cominciarono a entrare contemporaneamente nella sua bocca in attesa…
TAP TAP TAP TAP
Poppy si svegliò di nuovo a causa dei colpi sulla parete provenienti dal letto di Alex. Questo picchiettio l’aveva strappata a molti dei suoi sogni bagnati e questa sera non ne era felice. Dopo averlo stuzzicato ieri sera, non avrebbe mai pensato che avrebbe avuto un tale effetto così presto. Dal momento in cui era corso al piano di sopra era stato in preda alla frenesia. Erano ormai le 7 del mattino e Poppy ne aveva abbastanza del rumore e doveva fare qualcosa.
Si mise il reggiseno e indossò la vestaglia. Legando la cintura allentata, si aggiustò la scollatura. Il reggiseno era visibile, e lei sembrava ancora agitata per l’ennesima notte di intensa avventura nel paese dei sogni del cazzo nero.
“Tesoro, sei sveglio?” Chiamò dopo aver bussato alla porta di Alex. I ticchettii cessarono immediatamente e lei sentì un gran movimento nella stanza. Aprì lentamente la porta e lo vide. Il viso e gli occhi erano arrossati, per una combinazione di masturbazione e mancanza di sonno. Sorrise tra sé e sé ed entrò lentamente nella stanza, sporgendosi verso il letto di lui.
“Ho pensato di venire a darti il buongiorno. Spero che tu abbia dormito bene”. domandò Poppy, con voce volutamente stanca e roca.
Alex rispose confuso, con gli occhi ancora una volta attratti dal camice della madre. “Sì, bene, grazie”. Notò subito il reggiseno e il suo uccello divenne ancora più duro. Le sue morbide tette erano racchiuse in un bellissimo strato di tessuto nero. Il contrasto tra la stoffa scura e la pelle bianca di sua madre gli rimase impresso nella mente. Aveva bisogno di vedere di più. La sua nuova dipendenza cresceva.
“Bene, stamattina avevo intenzione di prendere il sole e volevo solo avvertirti. So che l’ultima cosa che un ragazzo vuole è vedere sua madre nel suo nuovo bikini nero! Quindi eviterei il giardino, tesoro”. Poppy disse innocentemente, aspettando la sua risposta. Le sue tette spingevano ancora di più nel suo sguardo con le braccia conserte.
Alex era a pezzi, stava ancora contemplando il reggiseno nero sulla carne bianca, stava ancora ricordando la scollatura nuda di ieri sera, era ancora eccitato per la masturbazione di tutta la notte, stava ancora pensando al gelato che rotolava lungo la tetta di sua madre e ora aveva in mente un bikini nero. Rispose senza pensare.
“Non mi piacerebbe altro che passare del tempo con te in bikini invece”.
Poppy lo aveva messo proprio dove voleva.
“Beh, se è così, caro, dovremmo fare un accordo. Puoi unirti a me quando prendo il sole in bikini, a patto che tu ti occupi di alcune faccende domestiche. Se hai intenzione di rimanere qui, devi essere disposto a fare un po’ di pulizie per aiutare mamma. Quindi non scendere le scale finché non hai finito. E se farai un ottimo lavoro avrai anche un bel bonus”. Lei fece un piccolo occhiolino e Alex stava per svenire pensando alle cose più sconce che gli venivano in mente…
Non poteva credere di essere stato invitato a prendere il sole con sua madre. Dopo aver visto le sue cosce quando si era alzata l’accappatoio al suo arrivo e aver immaginato come fosse il suo culo in costume, avrebbe accettato qualsiasi cosa. Ma il pensiero del suo fondoschiena grosso in un bikini nero prese il sopravvento, sapeva che era la combinazione perfetta e che il nero era l’unico colore di bikini che il suo corpo avrebbe veramente indossato. Doveva vederlo.
“Certo mamma. Comincio subito a pulire”.
Nel momento in cui lei chiuse la porta della stanza di suo figlio, ricominciò a picchiettare. I suoi occhi si accesero in un senso di controllo. Si rimise a letto e tirò fuori il telefono, selezionando il contatto di Andre come cazzo nero da scegliere oggi.
“Hai un po’ di tempo dopo uccellone mio?” Scrisse mentre si accarezzava la figa con la mano libera. L’unica risposta fu una foto del grosso cazzo di Andre, lei iniziò a salivare e fissò un appuntamento.
“A casa mia, presto! Per favore, non sborrare nel frattempo e arriva prima possibile. XXX”
Alex alla fine si alzò e, con il suo obiettivo in mente, si mise a fare le pulizie. Anche dopo una notte a casa, aveva una bella collezione di fazzoletti da smaltire nella sua stanza. Pulì il bagno, la stanza di sua madre e organizzò anche la soffitta: era una gara per vedere sua madre prendere il sole e lui era sicuro di vincere…
Poppy si sedette indossando suo costume preferito, uno striminzito bikini che le aveva comprato uno dei suoi tanti ammiratori. Come suo figlio, amava il tessuto nero sul suo corpo bianco. La sua pelle risplendeva al sole e le sue cosce e gambe abbronzate erano ricoperte di crema. Aveva i tacchi e si era presa il tempo di truccarsi secondo gli standard delle pornostar. Poppy era nel suo elemento, con un uomo al piano di sopra che la serviva e la ammirava, e un appuntamento in nero in arrivo, era davvero la coniglietta delle nevi perfetta (SnowBunny).
“Mio grande bastone della salvezza!” Gridò la donna quando Andre si avvicinò. Poppy gli saltò in braccio e gli avvolse le gambe intorno alla cintola. Sentiva già il suo cazzo duro spuntare dal costume e spingere nella sua figa. Cominciarono a baciarsi mentre lui le toglieva il reggiseno del bikini e i suoi capezzoli esposti spingevano sul suo petto come proiettili. Poppy mise un braccio intorno al collo di Andre, mentre era ancora in aria, e usò l’altro per tirare gli slip del bikini da un lato, poi si infilò nel suo pantalone e tirò fuori il suo grosso membro nero. Gli morse il labbro mentre si contorceva contro il suo corpo, spingendosi contro di lui finché non lo sentì. La cosa che più le piaceva al mondo. Avere la sua figa stretta e tesa dall’uomo nero più grosso che potesse trovare. Poppy era ancora una volta in paradiso mentre il suono umido del batone ebano e della sua stretta figa bianca riempiva l’aria.
“Oh Dio, ti sento così bene. Mi mancava il tuo cazzo nero. Ti prego, usami”. Implorò all’orecchio di Andre. Lui la fece rimbalzare in aria spingendosi sempre più dentro, finché lei cominciò a tremare e le si formarono le lacrime agli occhi. Ogni spinta era migliore della precedente e lei non ne poteva più, con le gambe avvolte intorno alla sua schiena lui la penetrò in profondità e lei venne con forza. Si accasciò sul pavimento e raggiunse il cazzo nero, prendendolo in bocca e lavorandolo con forza. La bava le ricoprì le tette e il nuovo bikini e Andre capì l’antifona. Era una ragazza bianca che aveva bisogno di essere coperta e lui era felice di soddisfare questa esigenza. sparò fuori e scaricò una schizzata dopo l’altra di sperma caldo, denso e cremoso sulle tette della donna. Le colò sullo stomaco e un po’ le spruzzò sulle cosce e sul culo sodo. Si sdraiò esausta mentre Andre se ne andava e si rimetteva il costume. Un sorriso malizioso le apparve sul viso mentre prendeva il telefono e mandava un messaggio.
“Hai fatto un ottimo lavoro oggi Alex. Un accordo è un accordo. Vieni fuori! Ti sei anche guadagnato il tuo bonus”.
Alex quasi venne mentre leggeva il messaggio al telefono e rispose con mani tremanti, mentre la sua mente correva a pensare a quale potesse essere il suo bonus.
“Sto arrivando! Quale è il bonus mamma?”
Poppy si guardò il corpo, vedendo strisce di sperma che le colavana lungo le tette, la pancia, le gambe e soprattutto il sedere, cominciò a bagnarsi così tanto che i suoi succhi spinsero fuori lo sperma che Andre aveva sparato nella sua figa prima di tirarlo fuori dopo averla ben scopata.
“Bene, piccolo mio. Ho avuto un problema con il mio flacone di lozione abbronzante ed è andato dappertutto, ho pensato che potresti venire di sotto e spalmarlo per me, ti sembra un bel bonus?”
Secondo capitolo un po’ come il primo, lascia tutto in sospeso.