Non è la prima volta che l’utente Vecchio Porco mi ispira racconti porno, ne ho iniziati altri scrivendone l’ossatura per poi riprenderli in seguito completandoli. Ma visto che la sua ultima impresa si riferisce al tema pasquale, ho preso l’idea al volo per scrivere di getto questo racconto, sarà probabilmente molto leggero e poco accurato visto il pochissimo tempo a disposizione, ma spero vi piaccia comunque.

***

Mi è sempre piaciuto fare i regali, sorprendere il prossimo e vederlo sorridere ed essere contento. L’ho sempre fatto per quelli di Natale e l’anno scorso ho iniziato a farlo anche con le uova di Pasqua, portando in pasticceria i prodotti in modo che li confezionassero in maniera professionale. Quest’anno volevo ripetermi, ma per rendere la sorpresa ancora più sorprendente ho pensato di comprare delle uova di Pasqua commerciali e inserire io il regalino, anche perché per la mia ragazza volevo inserire qualcosa di molto particolare e mi sarei vergognato di portarlo in pasticceria…
Dovete sapere che nonostante siamo ormai nel 2023, la mia fidanzata ha subito un’educazione molto restrittiva e, nonostante sia una grande segaiola e pompinara, non mi ha ancora permesso di sfondarle la figa perché vuole arrivare vergine al matrimonio… cose da pazzi ai giorni nostri… però, visto che non è una santarellina, la sto convincendo a darmi il culo e, per abituare il suo strettissimo orifizio, quando è il mio turno di farla godere leccandole la figa, ho cominciato anche a infilarle il dito nell’ano e a lei sembra non dispiacere. Solo che una cosa è il dito e una il cazzo e io, nonostante non sia un superdotato, ho il pene largo, con una circonferenza notevole rispetto alla media. Cosa ho escogitato? Compro dei plug anali, quelli di acciaio con la base ingioiellata da pietre simil preziose, naturalmente false, che si infilano nel culo e una li indossa come fossero una collana o un bracciale, il buco del deretano si elasticizza di più e può in seguito accogliere un bel cazzone in profondità!
L’altro regalo era per un’altra donna, mia madre Elana, le era piaciuto così tanto il bracciale con i charms che avevo regalato a Matilda (la mia fidanzata) per San Valentino, che avevo capito subito sarebbe stato il prossimo regalo da farle. Essendomi deciso all’ultimo, non è stato facile trovare le uova di Pasqua adatte, così mi sono dovuto accontentare di quelle rimaste che fossero abbastanza grandi da ospitare i regali e che fossero femminili. Purtroppo un bel po’ erano addirittura rotte, quindi alla fine ne ho prese due uguali, avrei aggiunto poi qualcosa per differenziarle. Mi ero poi quasi dimenticato di comprare dell’altro cioccolato da utilizzare poi come “colla” per riattaccare le due parti di uova una volta aperte per inserire dentro la sorpresa.
Tralascio di raccontare la nottata passata a fare “art attack” per riuscire nell’intento studiando vari tutorial su Youtube, anche perché il giorno avevo sempre mia madre in mezzo alle scatole e dovevo usare la sua cucina per fare questa operazione, ma alla fine la mattina del sabato prima di Pasqua, le due uova erano bene in mostra nella sala da pranzo utilizzata nei giorni di festa e su quello di Matilda avevo appiccicato un adesivo rotondo di quelli fosforescenti, non troppo grande, ma abbastanza da poter scrivere con il pennarello le iniziali “MA”. Matilda sarebbe già arrivata il sabato pomeriggio rimanando la notte, mentre i suoi genitori dovevano venire la domenica a pranzo. Mamma aveva inviato anche mia zia (la sorella del mio defunto padre), ma sapevamo già che probabilmente non sarebbe venuta.
Io ero super carico, non vedevo Matilda da quasi una settimana perché sua nonna non stava bene ed era fuori città con i suoi, quindi non vedevo l’ora che arrivasse! Tra l’altro in tutto questo tempo non mi ero mai masturbato, ormai da quando ero fidanzato ci pensava sempre Matilda e preferivo essere caricato al massimo, visto che lei aveva una passione per le sborrate molto pirotecniche, tante volte quando mi faceva una sega, quasi mi torturava aspettando fino all’ultimo per farmi fare schizzi mostruosi.
Quel sabato venne a svegliarmi mia madre, ero andato a dormire molto tardi a causa del lavoro fatto sulle uova, mi aveva addirittura portato la colazione a letto e fatto battute su quanto sicuramente mi mancasse Matilda, avevo infatti un’erezione abbastanza evidente che traspariva attraverso il lenzuolo e mamma non fece molto per fare finta di niente, anzi rimase nella stanza più tempo, con la scusa di prendere qualche vestito sparso qua e là per lavarlo, piegandosi in continuazione e mettere in mostra il suo bel culo… eh già, non vi ho ancora parlato di mia madre Elana: vi dico subito che in effetti è stata fonte di ispirazione per le mie prime seghe, ma essendomi poi fidanzato abbastanza precocemente (non parlo di Matilda, prima ho avuto altre ragazze), non ho avuto più bisogno di input esterni per il mio piacere. Tornando a mia madre, sicuramente le sue belle tutte grosse erano una cosa che adoravo, sono diventato solo in seguito un patito del bel culo e non lo avevo subito notato nella mamma, se non quella volta che la sorprendemmo a masturbarsi… Era successo a San Valentino, Matilda era rimasta a dormire da noi e naturalmente ci siamo dati da fare, tra pompini e leccate di figa e tra una pausa e l’altra andando in cucina a prendere qualcosa da bere o mangiare, abbiamo notato dei lamenti provenire dalla stanza di mia madre. All’inizio ci siamo preoccupati entrambi, poi però spiando dallo spiraglio della porta rimasta appena socchiusa ci siamo accorti che si stava masturbando la figa con una zucchina bella grossa! Si era messa alla pecorina col culo in alto verso la porta e con la mano faceva su e giù con l’ortaggio non nascondendo il suo piacere. A quella visione mi venne così duro e Matilda era così eccitata che si mise in ginocchio a farmi un pompino mentre si toccava la figa. Sia io che lei non durammo molto, la scena era così eccitante che io le sborrai in bocca quasi subito e, scambiandoci posizione, mi misi io in ginocchio a finire il lavoro tra le sue gambe con la mia lingua.
Era la prima volta che vedevo mia madre nuda e in più in una situazione così inimmaginabile, Matilda pensava che magari la mamma ci aveva spiati a sua volta e si era eccitata così tanto da non resistere a masturbarsi con la zucchina.
Tornando al sabato mattina, prima di uscire dalla stanza, indicando la mia erezione ancora lì in mostra, la mamma suggerì:

“Lo sai che devi metterci mano vero? Non puoi stare così tutto il giorno, fa male a voi maschietti, mi raccomando!!”

“Non preoccuparti mamma, più tardi arriva Matilde, sarà lei a darmi una mano…”

E lei sorridendo:
“Lo so, lo so, basta che state attenti con le altre cose, siete ancora molto giovani per caricarvi altre responsabilità…”
Annuii, certo lei non poteva sapere che ancora non avevamo scopato e che neanche era vicina questa eventualità.
Comunque sia, tutta la situazione venutasi a creare e le mie aspettative per quello che speravo sarebbe successo dopo a Pasqua con l’apertura dell’uovo da parte di Matilda, mi lasciarono una certa eccitazione e il mio coso non ne voleva sapere di andare a riposo, persino per pisciare mi sono dovuto sedere sul cesso per non fare casino e bagnare dappertutto! Per stare più comodo mi sono vestito in tuta visto che rimanevo in casa ed ero così comodo che quasi non ci facevo caso al fatto di essere in continua erezione, a parte mamma che ogni volta che poteva sembrava attratta dalla tenda all’altezza dell’inguine ed io ne ero così lusingato da quegli sguardi che a volte quasi la facevo apposta a farmi notare in pose equivoche sul divano mentre guardavo la tv.
Ad un certo punto, in maniera quasi inaspettata mi ritrovo la mamma seduta sul divano che mi mette una mano sulla coscia, fin troppo vicino all’inguine, quasi quasi pensavo non ce la facesse più a vedermi in quello stato da voler prendermelo lei in mano, invece mi fece solo notare che si era fatto tardi ed era strano che Matilda non si fosse ancora fatta viva. In effetti il tempo era passato velocemente, forse anche a causa dell’essermi svegliato tardi e non me ne ero reso conto, poi, guarda caso, suona proprio in quel momento il mio cellulare, era la mia fidanzata! Purtroppo la nonna non era migliorata per niente e prevedevano il peggio, le starebbero stati vicini, quindi Matilda non sarebbe venuta e il pranzo di Pasqua probabilmente saltato…
Avvisata mia madre, a questo punto fece una chiamata alla zia per vedere come era messa e se fosse stata dei nostri, ottenendo un diniego anche da parte sua!

“Bene Diego, siamo soli soletti domani, possiamo anche magiare pizza e birra vedendoci un film di zombie senza che nessuno si possa lamentare!!”

Accennai un sorriso, ma ero molto deluso, mi si era anche afflosciato il cazzo e passai l’intera giornata a sfogarmi ai videogiochi con la Xbox, facendo pausa solo per il pranzo e la cena. Ne approfittai per finire alcuni giochi mai portati a termine, andando a letto molto tardi, ma almeno questo mi permise di distrarmi e non pensare ad altro.
La mattina seguente mi svegliò nuovamente mia madre, sembrava un déjà vu, io nuovamente con un’evidente erezione visibile attraverso il lenzuolo e lei con il vassoio con la colazione che indicava il mio stato con un sorrisetto malizioso. Questa volta prima di uscire dalla stanza mimò una carezza vicino al tessuto in estensione dicendo che dovevo prendermi cura del mio fratellino
Mentre usciva ormai ero abbastanza sveglio e notai come era sexy, con un vestitino nero tutto di un pezzo che metteva in mostra una bella scollatura e le sue lunghe gambe, non arrivando a coprire neanche le ginocchia.
Come la volta precedente mise in mostra il suo bel culo mentre raccoglieva parte dei miei vestiti sparsi un po’ ovunque per lavarli. Andai in bagno a pisciare e mi sforzai di tenere basso il cazzo per indirizzarlo nella tazza del cesso, non mi andava di sedermi a cavalcioni come l’altra volta, inutile dire che combinai un disastro, il getto era troppo violento e schizzai un po’ dappertutto. Scocciato usai un asciugamano per pulire e far prima, ma un po’ di schizzi mi erano finiti sui boxer e le gambe, così decisi di farmi un’altra doccia (normalmente la faccio sempre la sera prima di andare a dormire).

“Mamma!! Vedi che mi faccio una doccia!”

“Ok Diego, vedi magari di fare qualche coccola al tuo “fratellino” che ne ha bisogno!”

Mia madre doveva passare un periodo strano, non l’avevo mai vista comportarsi in questa maniera apertamente, magari nel privato era una gran porca come avevamo potuto vedere con Matilda, però in passato quasi mai l’avevamo sentita fare questo tipo di battutine. Preparai l’accappatoio ed entrai nel box doccia, mentre mi godevo l’acqua calda e mi insaponavo, cominciai a massaggiare anche la mia erezione, probabilmente ormai era arrivato il momento di farmi una bella sega liberatoria. Nel mentre cominciai a notare un po’ di movimento in bagno, era mia madre e non so cosa fosse venuta a fare, visto che in casa c’era un altro bagno a disposizione.

“Mamma sei tu?”

“Certo caro, chi vuoi che ci sia altro in casa?”

“…no e… boh… mi sembrava strano fossi nel mio bagno”

“Devo far partire la lavatrice, sono solo venuta a prendere i tuoi boxer e il pigiama per completare il carico, tu continua pure, stai tranquillo”

Non risposi, aspettai di non vedere la sua sagoma attraverso il vetro appannato, poi per esserne sicuro utilizzai la mano per schiarire un po’ la visuale e, non vedendola più, mi sciacquai tutta la schiuma di dosso e ripresi in mano il cazzo dolorante per quanto fosse ancora duro. Non feci in tempo a dargli due colpi che mi sembrò nuovamente di vedere del movimento, che la mamma volesse spiarmi mentre mi facevo la sega?

“Mamma?”

“Si, si sono ancora io, avevo dimenticato di prendere anche l’asciugamano, puzza un po’, così ho pensato di mettere in lavatrice anche questo! Ma perché sei così nervoso? Non ti vergognerai mica della tua mammina!”

Non risposi, ma decisi di finirla lì e uscire non appena fosse andata via nuovamente dal bagno.
Uscii nervoso dal box doccia, indossai l’accappatoio e andai nella mia stanza decidendo se era il caso di vedere un porno al portatile e farmi finalmente un raspone di quelli buoni, questa volta chiudendo la porta a chiave, così avrei evitato quella rompi coglioni di mia madre. Ma non doveva essere giornata, il portatile non era al suo posto sulla scrivania e per di più non trovavo la tuta, decisi di rimanere in accappatoio fregandomene della mia sempre più evidente erezione, difficilmente da nascondere per come ero svestito
Sarà il mio stato di eccitazione, la settimana di astinenza, ma quando vidi mia madre piegata col culo in vista mentre usava il mio portatile sul top dell’isola in cucina, ebbi la fantasia di prenderle il culo con le due mani e tastarlo tutto!
La mamma doveva aver sentito la mia presenza, perché senza neanche girarsi disse:

“Vedo che quest’anno hai visto un bel po’ di video su come chiudere le uova di Pasqua, infatti il risultato è stato perfetto!”

“Che fai mamma, guardi la mia cronologia? Dovresti rispettare la mia privacy!”

“Non mi sembra che tua abbia niente da nascondere, in effetti mi aspettavo una sfilza di link a video porno, ci sono quasi quasi rimasta male”

Notai che sul top della cucina c’era anche un uovo di Pasqua aperto, doveva aver già scartato il suo e forse non si aspettava ci fosse la sorpresa personalizzata che le avevo preparato, così non risposi alla provocazione dei video porno e cambiai argomento:

“Vedo che hai aperto il tuo uovo, ti è piaciuta la sorpresa?”

Mettendo più in su e in vista il suo bel culo e dandomi ancora la schiena mentre mi avvicinavo lentamente rispose:

“Si, una bella sorpresa, non so come ti sia venuta in mente, ma devo dire che ho apprezzato…”

“Come sarebbe come mi è venuta in mente, mi sembrava volessi anche tu questo gioiello quando lo hai visto su Matilda!”

Mia madre rimanendo nella stessa posizione girò un attimo la sua testa verso di me con uno sguardo stranamente interrogativo, continuai:

“Lo hai già indossato?”

“Si certo, ero curiosa e volevo sentire come ci si sentiva”

“Ah bene, mi fai vedere come ti sta?”

Dalla mia posizione infatti non riuscivo a vedere le sue mani e non sapevo su quale polso avesse indossato il bracciale.

“Non sono sicura che sia il caso, soprattutto perché vedo che il fratellino non ha avuto le cure che meritava!”

Indicando il mio cazzo che era uscito fuori dall’accappatoio ed era quasi del tutto visibile.
Ora si era girata del tutto e con le braccia conserte mi guardava con un’aria strana e di sfida, mi sembrava quasi eccitata, poi era anche molto truccata, non l’avevo notato prima, se non fosse stata mia madre avrei detto che sembrava una mignotta. Comunque, sempre a causa della sua postura i polsi erano seminascosti e non vedevo il braccialetto e poi non capivo perché addiceva come scusa il fatto di non essermi fatto una sega, ero stupito, ma insistei:

“Dai su, sono curioso, fammi vedere come ti sta!”

Mi guardò intensamente, poi diede un altro sguardo, quasi voglioso, al mio cazzo, sorrise e successe qualcosa di totalmente inaspettato, si girò nuovamente di spalle, si piegò leggermente alzando il suo bel culo e lentamente alzò il suo vestito nero già corto a scoprire totalmente il sedere, che scoprii era senza mutande e con qualcosa di luccicante che risaltava. Sbigottito mi avvicinai e mi piegai per vedere meglio a pochi centimetri dal suo bellissimo sedere e finalmente capii cosa era successo, la mamma aveva aperto l’uovo di Pasqua di Matilde e si era messo nel culo il plug anale! Ero senza parole…

“Beh allora? Hai insistito così tanto, come mi sta?”

Disse inarcando di più il sedere che mi colpi in pieno la faccia da ebete che sicuramente dovevo avere. Si girò, adesso potevo vedere da vicinissimo la sua figa, era completamente depilata, uno spettacolo bellissimo e avevo una voglia matta di infilarci dentro tutta la faccia e mangiarmela tutta, trasalii quando mia madre con tono alto mi disse di rialzarmi. Lo feci e alzandomi l’erezione era a contatto con la figa di mamma nonostante mi fossi leggermente allontanato, lei fece una smorfia di piacere e invece di allontanarmi (lei non poteva era poggiata sul top della cucina) quasi spinse un po’ di più il suo bacino, il mio glande toccava pesantemente le sue grandi labbra che mi sembravano già umide di umori.

“Allora? Non dici niente giovanotto?”

Come un deficiente cercai di spiegarle l’accaduto e, nonostante sembrasse ascoltare tutta la storia, avvicinava sempre di più la sua vagina al mio cazzo.

“Quindi è tutta una serie di equivoci, non volevi regalarmi questo gioiellino, il “MA” sul biglietto erano le iniziali di Matilda, non il diminutivo di Mamma… e se il regalo me lo tenessi ugualmente? Ho scoperto che mi piace tanto! Anzi ce l’ho dentro da un bel po’, mi aiuti a tirarlo fuori?”

Si girò di scatto, adesso il mio pene dolorante e dalla punta bagnata dagli umori della sua figa posava sulle sue natiche, spinse di più il suo culo verso di me, se non ci fosse stato il plug penso che il mio cazzo sarebbe entrato dritto nel suo deretano… Mi abbassai e provai a tirare il plug verso l’esterno, la mamma mugolava, ma facevo fatica, non ne voleva sapere, riprovai, sembrava incastrato.

“Mamma non so se ci riesco, sembra non voler uscire…”

“Tranquillo, è che sta così bene che non vuole… Provo a spingere un po’ anche io, prova adesso”

Vedevo chiaramente il suo ano rispondere, quasi quasi il plug veniva via, ma poi sembrava ritornarsene indietro con prepotenza e, nel frattempo, vedevo chiaramente gocciolare la figa di mia madre… sul pavimento cominciava a formarsi una piccola pozza.

“Mamma, che dici, magari potrei usare i tuoi fluidi per lubrificare, che dici?”

“Oh si, mi sembra una buona idea!!”

Toccai per la prima volta con le dita la figa di mia madre, era carica di umori, mi ritrovai tutto unto mentre lei iniziava ad avere un respiro più affannoso, mi eccitava da morire, tanto che usai un po’ del suo liquido per lubrificarmi il cazzo! Stavo usando una mano per bagnare il suo buco del culo e l’altra per toccarmi il mio randello. Il trucco funzionò e il plug uscì dal sedere con un bel lamento godurioso della mamma, glielo porsi e lei mi fece riabbassare all’altezza della sua figa, si infilò nella sua vagina l’accessorio anale e lo ravanava come se stesse raccogliendo del miele e me lo porse nuovamente:

“Prova a infilarmelo nuovamente nel culo, tienilo per qualche secondo e poi lo ritogli, prova due tre volte per vedere se il mio orifizio anale si è elasticizzato!”

Mentre eseguivo i suoi ordini, sentivo che trafficava con qualcosa sul tavolo, adesso il suo buco sembrava non trattenere più a fatica il plug, un poi si era effettivamente allargato, un po’ la lubrificazione aiutava.

“Su adesso toglilo e alzati, proviamo con questa!”

Mi alzai e vidi che aveva in mano una zucchina su cui era stato infilato un preservativo.

“Che dici, basterà il lubrificante del profilattico?”

“Ho qualche dubbio mamma, è più larga del plug e la punta non è come quella del sex toy…”

“Forse hai ragione, proviamo ad insalivarla un po’”

E lì fece una cosa che avevo visto solo nei video porno, prese la zucchina e se la infilò quasi completamente in bocca e giù in gola! Non ho proprio idea di come stesse facendo senza affogare, un gola profonda che mai avrei immaginato! Vedendomi a bocca spalancata, mia madre proferì:

“Non hai mai visto una donna che fa una fellatio ad un ortaggio nei video porno?”

“Forse, ma vederlo dal vivo e dalla propria mamma è un’altra cosa…”

“Matilda non ti fa questi lavoretti?”

“Si, Matilda pensavo fosse una brava pompinara, ma lei non arriva ad in filarsi in bocca neanche metà del mio pene…”

“Un gran peccato e che spreco…”

Disse mia madre buttando un’occhiata al mio cazzo durissimo.

“Dai, prova ad infilarmi questa zucchina nel culo, vediamo se entra e cosa si prova!”

Mi porse l’ortaggio verde tutto sbavato di saliva e con un po’ di rossetto su e mi chinai nuovamente verso le natiche di mia madre e provai ad spingerlo dentro. Mi fermai improvvisamente quando sentii la mamma cacciare un piccolo grido:

“Vai tranquillo, prova ad andare più in fondo!”

Riprovai e, piano piano la zucchina entro tutta con la mamma che respirava sempre più in affanno, alle volte sembrava fosse in apnea.

“E adesso che è tutta dentro?”

“Tirala fuori e prova a rimetterla dentro!”

“Forse andrebbe lubrificata ancora!”

“Strusciala sulla mia figa e mettimela nel culo!”

Obbedii ed è incredibile come il buco dell’ano sia così facilmente elastico, dopo pochi tentativi la zucchina entrava ed usciva con estrema facilità e alla mamma piaceva molto, la figa continuava a sgorgare liquidi, ad un certo punto non ho resistito e mentre stantuffavo l’ortaggio nel culo mi sono piazzato con le spalle al mobile del top e avendo la figa davanti alla mia bocca mi ci sono attaccato ciucciandola rumorosamente. Presa di sorpresa mia madre per il godimento accentuato cominciò a gridare di piacere come mai avevo sentito neanche Matilda fare e non ci volle molto prima di ricevere in faccia l’orgasmo di mamma!

“Oddio caro… non penso di aver mai goduto così tanto prima, mi tremano le gambe, mi devo sedere perché mi sento svenire dal piacere, sono venuta, ma sento ancora il paradiso suonare…”

Mi avvicinai e le accarezzai la testa con la mano libera, nell’altra mi era ancora rimasta la zucchina. L’accappatoio ormai era slacciato e il mio sesso era pienamente visibile a poca distanza dal viso di mamma che lo ammirava con uno sguardo da porca.

“Voglio ricambiare il piacere, ti farò il miglior bocchino della tua vita!”

Senza neanche aspettare una mia improbabile risposta di diniego, mia madre aveva già ingoiato totalmente l’intero cazzo, sentivo la sua gola stringere il mio glande, non avevo mai provato nulla del genere. Il rumore che faceva mentre mi pompava era di un gorgogliare super eccitante, ogni tanto lo faceva uscire fuori dalla bocca e fili di saliva sembravano congiungere l’estremità del mio pene con la sua gola che lo faceva ritornare dentro come se fosse tirato da corde invisibili.

“Sono troppo eccitato mamma, non penso di resistere ancora, sono troppi giorni che non vengo…”

“Lo voglio nel culo, voglio un cazzo vero nel culo!!”

“Anch’io voglio incularti, voglio farti di tutto, ma non resisterò più che qualche secondo”

“Prendi una parte dell’uovo di cioccolato!”

Rimasi un po’ stranito alla richiesta, ma presi una metà dell’uovo e gliela porsi, lei se la mise appena sotto la bocca e poi mi incitò:

“Dai, menatelo e sborrami in faccia, schizzami tutta la tua sborra!”

Ero tutto eccitato, il cazzo super scivoloso grazie alla sua saliva e mi ci vollero pochi colpi davanti all’immagine della propria madre a bocca aperta e che tiene sotto il suo mento una metà di uovo di cioccolato come fosse un contenitore. Fu una sborrata memorabile, Matilda l’avrebbe adorata, filamenti densi e collosi venivano sparati dalla punta del mio cazzo dolorante con una potenza esplosiva colpendola in tutto il viso, dopo qualche schizzo riuscii a mirare meglio facendo entrare un bel po’ di sperma direttamente nella sua bocca! Quando mia madre capii che avevo lanciato l’ultima spruzzata, sputò tutto quello che aveva in bocca nell’uovo, raccolse con le dita la sborra densa e appiccicosa che le era rimasta in faccia e la depositò nella forma di cioccolato che poi rimise sul top della cucina. Si avvicinò vorace davanti al mio pene rimasto sull’attenti e succhiò rumorosamente la punta del cazzo come se fosse una cannuccia e risputò nell’uovo.

“Adesso ti voglio nel culo!”

Mi porse davanti il suo meraviglioso deretano e rividi nel buco del culo il plug anale, non so quando se lo era di nuovo infilato dentro, ma questa volta fu più facile tirarlo fuori e fece anche un fantastico “Plop” mentre usciva!
Nonostante il mio pene fosse un po’ più largo della zucchina, entrò con facilità e sia io che mia madre eravamo in estasi, mai stato in un buco così caldo, sembrava un forno.

“Ah che bello caro, mi sento piena, come è bello sentire il calore del tuo cazzo nel culo, altro che una fredda zucchina! Ogni tanto esci ed entra nella mia figa, così si lubrifica per bene!”

Non me lo feci ripetere, ma notai che alla fine era più piacevole rimanere nel culo rispetto alla vagina, forse troppo accogliente e bagnaticcia rispetto al culo, più caldo e stretto.

“Forza caro, vai più veloce che mi piace, sento che sono vicina a godere!”

Avevo messo le mani sui suoi fianchi per avere una presa solida, lei era alla peccorina sul freddo pavimento della cucina e le stavo scopando il culo con una durezza che non avrei mai immaginato.
La mamma per aumentare il piacere era riuscita a prendere la zucchina e se l’era infilata nella figa, praticamente era una specie di doppia penetrazione, poi senza alcun senso, mia madre comincio a straparlare, diceva a volte cose di senso compiuto, altre volte quanto era troia a permettere al proprio figlio di trombarla nel culo, fino a dare consigli per quando avrei provato ad incollare Matilda:

“Mi raccomando, falle lavare bene l’intestino prima, io mi sono sparata una bella peretta di camomilla calda prima, se no rischi che quando la inculi, poi il tuo cazzo quando esce sembri un togo…”

Immaginai la scena e scoppiai a ridere, mentre mia madre ebbe il suo secondo orgasmo, molto più intenso del primo e la vidi quasi svenire… Le accarezzai il viso e le diedi dei baci, poi scesi più in basso e le scoprii le sue belle tutte grandi e comincia a leccarle i capezzoli, prima uno e poi l’altro mentre le massaggiavo come fossero pasta per la pizza e lei mugolava, si stava riprendendo dall’orgasmo:

“Ti piacciono le mie tutte vero? Vuoi infilarci il tuo fantastico cazzone? Cuoi che mamma ti faccia una bella spagnola?”

“Si, con Matilda è impossibile, non riuscirei mai togliermi questo sfizio! Però voglio che prima me lo riprendo di nuovo in bocca e mi fai un gola profonda per lubrificarlo per bene!”

“Ti va caro di infilamelo prima un po’ nella mia vignetta bagnata? Voglio assaggiare i miei umori…”

La cosa mi eccitò e non mi tirai indietro, infilavo il cazzo in figa e poi nella sua bocca, poi di nuovo in figa e bocca, poi decisi che era arrivato il momento di concludere sentivo che ero vicino alla sborrata.

“Adesso voglio le tue tette!”

“Sei vicino a venire vero?”

“Si penso di esserci”

“Allora prendi l’uovo “Farcito” e avvicinalo a me”

La assecondai, poi infilai il cazzo tra le sue tette, lei usò le sue mani per tenerlo stretto in mezzo e permettermi di fare su e giù.

“Adesso metti tu le mani, il seno è una mia zona esogena, ma ho bisogno di toccarmi e massaggiarmi la figa per venire ancora…”

Cercai la giusta presa, sembra semplice a vedere i video porno, ma non è proprio così, il cazzo scappa da tutte le parti visto che è scivoloso e se non lo è abbastanza, fa male e arrossa la pelle durante lo sfregamento.
Trovato il ritmo, riuscivo a pizzicare ogni tanto i suoi capezzoli, provocandole qualche grido che a volte zittivo col mio cazzo, era abbastanza lungo che nelle spinte tra i suoi seni, se lei piegava abbastanza il collo verso di lui, le finiva in bocca. Ero quasi giunto al limite quando mamma venne per la terza volta, questa volta fu meno intensa delle altre due, poi mi guardò e disse:

“Matilda è una ragazza fortunata, a parte la prima, ma era normale visti i giorni di astinenza, hai una grande resistenza”

“Veramente mamma, con Matilda non lo abbiamo ancora fatto, per adesso vuole aspettare, però ha dato disponibilità per il culo, per questo il regalino particolare… e poi le piace prendersi cura con la bocca del mio cazzo, certo, dopo oggi, ho scoperto che ci sono grandi margini di miglioramento, però lei ingoia tutto e non sputa nulla!”

Mamma mi guardò in maniera strana, quasi fosse stata ferita dalle ultime mie parole:

“Adesso ti faccio vedere io!”

Prese il mio cazzo a due mani e comincio a farmi un segone spaziale, ogni tanto ci sputava sopra e riprendeva, poi utilizzava la sua tecnica da gola profonda e quando vedeva che ero lì lì a venire si fermava e riusciva a prendere in bocca tutti e due i miei testicoli tenendoli al calduccio!

“Questo riesce a farlo Matilda?”

“Mamma non è una gara, ti prego fammi venire, mi stai uccidendo…”

“Io sono venuta tre volte! Ti meriti anche tu di farlo!”

Non capivo cosa volesse fare, voleva che avessi tre orgasmi, ma si fermava ogni volta che ero vicino al secondo… tra l’altro non sapevo neanche come fosse capace di una cosa del genere…
Ad un certo punto prese il mezzo uovo e con la sola lingua giocava col mio glande, il cazzo era in piena erezione e mi faceva male per quanto era stata prolungata. Sentivo che ero vicino, volevo usare le mani, ma uno sguardo folgorante della mamma mi fece desistere. Il pene comincio ad avere degli spasmi, ricordo successe una cosa del genere una volta che mi alzai di notte con il pigiama bagnato, praticamente ero venuto facendo un sogno erotico.
Sembrava che mia madre capisse che ero al limite e con la mano diede due colpi di sega e si fermò, il suo respiro ansimante arrivava al mio pene, altri due colpi… comincio a sentire del calore salire dai mie testicoli e arrivare alla punta del mio cazzo. Apparve una piccola gocciolina dall’uretra e la mamma riprese a dare lente leccate al frenulo mentre la gocciolina scendeva sempre di più rimanendo appesa ed ecco altri due colpi di sega. Questa volta il calore fu più intenso e dal meato uretrale il liquido diventò meno trasparente, più bianchiccio e con più consistenza.

“Ci siamo!”

Disse mia madre e, nel farlo, diede un’ultima e singola scrollata! La sensazione fu quella di una pisciata senza stimoli, vidi solo la mamma prendere il mezzo uovo e tenerlo sotto il cazzo da cui stava sgorgando, come un rubinetto aperto al minimo, il mio sperma… Ero incredulo a quella visione, in realtà non stavo godendo per niente, vedevo solo uscire fluente della sborra non provando nulla se non un certo calore nel condotto uretrale, mentre mia madre guardava il fluire del liquido nell’uovo leccandosi le labbra. Poi, improvvisamente, prese in mano il mio cazzo e cominciò a segarlo con una velocità impressionante, sentivo mille stimoli elettrici nel mio corpo e non so cosa successe veramente, provai un piacere immenso con le gambe che quasi non riuscivano più a reggermi mentre dal mio cazzo deve essere uscita la schizzata più potente di sborra mai vista prima, colpì in piena fronte mia madre facendo un suono tipo lo splat dei cartoni animati, e poi ancora e ancora, sembrava non finire più, fortunatamente avevo alle mie spalle il top della cucina che mi resse, altrimenti sarei caduto all’indietro, la mamma era una maschera di sperma appiccicoso, riprese in mano il mio cazzo che finalmente sembrava si stesse rilassando e, passando il pollice sul condotto uretrale, fece uscire le ultime gocce di sperma. Come durante la prima sborrata, con le dita raccolse tutto il liquido seminale sparso sul suo viso e lo fece cadere nell’uovo, mi guardò con uno sguardo provocante mentre lo agitava. Dall’alto potevo vedere come il calore dello sperma avesse fatto sciogliere un po’ del cioccolato, facendo diventare il bianco dello sperma quasi giallo, poi mia madre fece qualcosa che ricorderò fino alla morte, beve tutto la sborra dall’uovo portandosi la parte stretta alla bocca. Le sue ultime parole furono:

“A me non piace il cioccolato fondente, preferisco quello al latte, come si dice: più latte e meno cacao! Parole di Elana che al contrario si legge…”

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