Estate, tempo di leggere un po’ visto che si ha più tempo e cosa è meglio di un bel racconto porno che ci fa rizzare il cazzo?
Ho ricevuto tante richieste per continuare i racconti a puntate non ancora terminati, ma il tempo da dedicare è molto poco, aprofitterò di qualche giorno di vacanza per poter scrivere qualcosa, ma fortunatamente dai risultati ottenuti dal sondaggio, sembra siate disponibili a leggere storie non scritte appositamente per questo sito, ma anche altre in lingua inglese e tradotte per essere inserite qui. In questa maniera sarò molto facilitato, perché ci vorrà molto meno tempo per fare una veloce revisione al testo eliminando eventuali errori dovuti al traduttore automatico. Si perché non potrò certo tradurli personalmente… a quel punto è più veloce scriverli da zero…
Ma basta chiacchere buon Ferragosto a tutti e godetevi la continuazione di questo racconto!


Adesso mamma vado un attimo in cucina a procurarmi una cosa per vedere se riusciamo a risolvere il tuo problema, voglio che anche tu abbia la tua dose di godimento.

Ma dove vai tutto nudo, almeno mettiti qualcosa addosso…

E perché, chi mai mi deve vedere, l’uomo nero? E poi se ce l’ha grosso come tutti quelli di colore certo non gli viene uno spavento a vedermi.

Con l’ultima battuta Antonio si dilegua per pochi secondi tornando con una banana, ci infila su uno dei suoi preservativi alla fragola e unge il tutto con il lubrificante.

Ecco mamma prova a infilartela in figa e vai di entra e esci!

Allora devi essere proprio di coccio, non sai quante volte ho provato, con le zucchine, i cetrioli, le carote e pure le melanzane, non c’è niente da fare!
Le melanzane? ma che cazzo di esperimenti fai?

Beh, erano quelle strette e lunghe, non quelle a forma classica…

Voglio sperarlo… Bisogna usare la banana! Ha la forma giusta e arcuata proprio come un cazzo vero, in modo da raggiungere il punto giusto, dai che faccio io, apri bene le gambe.

Ma mi vergogno… faccio da sola dai…

Va bene, va bene, fai tu, così sono libero di farmi questa benedetta sega!

Da donna pudica, non ha il coraggio di togliersi le mutandine e prova ad infilarsi con estrema lentezza la banana scostandole leggermente in modo da far spazio al frutto. Antonio riprende la sua masturbazione lasciando perdere il video e concentrandosi sulla madre e ciò lo eccita parecchio.

Dai su mamma! Ficcatela più dentro, scopriti le tette, toccatele con l’altra mano mentre ti infili la banana, forza più dentro!

Antonio si stava eccitando da pazzi nel vedere la madre darsi da fare e obbedire a quello che lui proponeva, era come quella volta che si era sparato una sega mentre era in chat video a pagamento con un pornostar, solo che adesso era dal vivo. Per meglio adattarsi a quella situazione aveva cambiato posizione e, invece di rimanere sdraiato nella sua parte di letto, si era messo in ginocchio e, sempre menandosi il cazzo, continuava a dare ordini su come comportarsi alla madre.

Infilala più dentro quella banana, vedi se con la lingua riesci a leccarti i capezzoli, stringiti quella tetta! Allora? Provi qualcosa?

Sento calore nella vagina mentre la banana entra e esce, ma provo più piacere nel toccarmi il seno…

Aspetta che ti aiuto, vediamo se ti piace di più, però infilala più in fondo, deve arrivare alla cervice, si dice sia il vostro punto G per il godimento.

Antonio si avvicina e. mentre con una mano continua a segarsi forsennatamente, con l’altra prende a massaggiare la tetta della madre rimasta libera, il che le fa aumentare gli ansimi e spinge il figlio a dare delle succose leccate al capezzolo che non faceva altro che richiamare la sua attenzione.
L’eccitazione era tale che non si accorse di essere vicino alla sborrata, cercò di trattenersi ma era troppo tardi, partirono raffiche di schizzate potenti che andarono a finire dall’altra parte del letto sul pavimento, mentre le seguenti, meno accentuate, andarono sul lenzuolo e qualche goccia addirittura sulle tette della madre, che solo allora si accorse che il figlio era venuto, vedendosi colpire sul seno da una sostanza molto calda.

Scusa mamma, non sono riuscito a trattenermi…

Beh, almeno tu sei venuto…

Per Antonio era diventata una crociata far godere la madre, così decise di agire e prendere il controllo.

Allora mamma, visto che ti piace, concentrati solo a massaggiarti le tette e stuzzicarti i capezzoli con la lingua, adesso ci penso io con ‘sta banana…

Il figlio si arma di lubrificante e lo sparge sulla figa della madre con ancora indosso le mutandine che non si era più tolta. Antonio usa la mano per ricoprire tutta l’area del bassoventre di Giovanna, che a ogni passata emette un gridolino e alza il bacino come presa da un tic.

Che c’è mamma, ti piace?

Non lo so, forse si, sento ogni tanto una specie di scarica elettrica.

Antonio infila nuovamente la banana, sempre più in fondo, ma non ottiene la reazione cercata, la sfila e la fa passare sul clitoride ed ecco che arriva nuovamente la scarica: è vicino alla soluzione.
Prende il frutto, sempre ricoperto dal preservativo, e lo infila in mezzo alle tette di Giovanna.

Vai mamma, con un cazzo vero questa si chiamerebbe spagnola, ti ricordi che non sapevi cosa fosse? Continua a massaggiarti le tette e avvicina ogni tanto la bocca ad assaporare la banana è intrisa dei tuoi succhi, sentine il gusto ti porterà più piacere e se vuoi provare nuove emozioni, hai qualche goccia della mia sborra sulle poppe, dai una leccata è tutta salute!

Sei un perverso figlio mio, guarda cosa mi stai costringendo a fare…

Nel mentre Antonio gioca con il clitoride dandogli una salivosa leccata che fa inarcare di botto il corpo della madre sbattendogli in bocca l’intera figa grondante di umori e lubrificante.

Se vuoi mamma allora smettiamo subito.

Giovanna avrebbe con tutto il cuore detto di smettere, ma come gli uomini molte volte ragionano col cazzo, proprio adesso che anche lei stava provando piacere, non se la sentì di chiudere!

No no, continua.

Brava la mamma porcellina, adesso ti mangio la figa.

In realtà Antonio non faceva altro che stimolare il clitoride della madre, ormai era chiaro che apparentemente si trattava di una donna che provava piacere solo con la stimolazione di questo organo.
Finalmente si potevano sentire dei forti ansimi femminili, Giovanna stava provando piacere e godendo!

Ti piace mamma? Continua a massaggiarti le tette! Succhia la banana! Pulisciti le tette, lecca la mia sborra!

Presa ormai dal godimento e da una specie di reazione ipnotica, la madre di Antonio seguiva alla lettera ciò che le veniva detto esclamando:

Ah non capisco più niente, questa banana ha un sapore diverso, sa di fragola!

ormai al culmine dell’orgasmo. Ogni tanto il frutto giallo veniva tolto dal seno e infilato nella figa intrisa di umori per poi essere rimesso tra le tette a simulare una spagnola.

Adesso che sapore ha mamma la banana? Ti piace sentire gli umori della tua figa?

Nel mentre il cazzo di Antonio era tornato duro, un’erezione maestosa come non mai, non ricordava da tempo di sentire dolore per quanto la pelle del suo pene era così tirata. Giovanna non riusciva più a parlare, erano solo ansimi e grida, provava un piacere mai provato prima che la sconquassava tutta, il figlio lo aveva intuito che era ormai al culmine, strappò le mutande della madre che erano solo d’impiccio e versò dell’altro gel per lubrificare tutta l’area. Ne mise un po’ troppo e nel raccogliere quello che le era finito sul sedere, avendo a portata il buco del culo, decise che magari un dito ce lo poteva anche infilare. Quella fu la combo micidiale che fece arrivare al primo orgasmo di Giovanna e che orgasmo! Una squirter così non l’aveva vista in nessuno dei suoi video porno, Antonio ricevette un’enorme doccia di venuta femminile liquida e viscosa su tutto il suo corpo mentre sua madre emetteva l’ultimo grido di godimento prima di svenire.
Ci fu qualche minuto di panico, tanto che anche l’erezione passò via nell’intento di far rinvenire mamma con qualche schiaffetto sulle guance. Fortunatamente si riprese quasi subito, permettendo ad Antonio di accasciarsi sul letto accanto a lei sospirando e facendosi passare la paura. Giovanna aveva uno sguardo perso e guardava amorevolmente il figlio, sembrava si fosse appena fatta una canna.

Mamma mi hai fatto venire un colpo.

E’ stato bellissimo, non ho mai provato un piacere così grande.

Hai avuto un orgasmo mamma, di pure che hai goduto come una vacca in calore!

Oh si, ho goduto davvero tanto, mi sento sporca e anche un po’ troia.

Wow, cosa esce dalla tua bocca, per sporca sei sporca, sulle tette hai ancora la mia sborra, se finalmente la lecchi via, si che puoi definirti una vera troia.

Con una naturalezza incredibile Giovanna fa quello che il figlio non si sarebbe aspettato, prende a coppa prima una mammella e poi l’altra avvicinandole alla bocca, leccando le gocce di sperma.

Ecco, adesso sono una troia!

Non lo dubitavo mamma, tutte le donne prima o poi diventano delle puttane, chi più chi meno, ma quando si tratta di godere non sono meno a noi uomini, definiti porci a tutti gli effetti. Ti è piaciuta la mia sborra?

Non lo so, non ho sentito nessun sapore in particolare, poi erano poche gocce, aveva forse un po’ il retrogusto di fragola…

Quello è il preservativo che avevo infilato sulla banana, era alla frutta.
Comunque qua è un mezzo disastro, conviene cambiare coperte e lenzuola, io intanto vado a fare una doccia.

Si faccio io caro, dopo quando finisci la faccio anch’io una bella doccia.

Giovanna si guardò attorno, a parte lenzuola e coperte umide, vedeva tracce vischiose un po’ dappertutto, non essendosi lei stessa resa conto di aver sparato dei grandi schizzi dalla sua figa. Erano arrivati fin sullo schermo del televisiore che produceva imperterrito il pornazzo con le sederone che succhiavano cazzi. Presa dalla curiosità, invece di usare subito dei fazzoletti per pulire, si aiutava con le dita per raccogliere quel liquido e portarselo alla bocca, ricordava il sapore della banana alla fragola intrisa dei suoi succhi. Dopo aver pulito, cambiato il letto, portato tutto nella zona lavanderia e preparato del nuovo intimo da indossare dopo aver fatto la doccia, si accorse che sulla copertina del libro che stava leggendo si era depositata una lunga striscia di sperma…
Cavolo l’ha sparata fino all’altra parte del letto! Con fare circospetto, guardandosi tutta attorno come se qualcuno la potesse spiare e con una mossa repentina, tirò fuori la lingua e diete una lunga e lasciva leccata alla copertina raccogliendo tutta la sborra. Mentre la teneva in bocca provando ad assaporarla in maniera molto goffa, Antonio uscì dal bagno.

La doccia è tutta tua mamma.

La donna ebbe un sobbalzo e ingoiò il liquido seminale improvvisamente e tutto d’un colpo!

Tutto bene? sei tutta rossa in viso!

Giovanna si schiarì la voce tossendo un po’, era assorta, non si aspettava l’uscita improvvisa del figlio e le era andato quasi di traverso lo sperma non riuscendo neanche a capirne il sapore.

Tutto bene caro vado a fare la doccia.

Che brivido che aveva provato, la situazione cominciava a stuzzicarla e si sentiva meno in colpa per come si evolveva il tutto, in più adesso si sentiva eccitata, se avesse avuto un cazzo al posto della figa lo si sarebbe visto ad occhio!
Mentre la madre faceva la doccia, Antonio si ricordò della foto postata il giorno prima e prese il tablet per controllare se aveva avuto degli apprezzamenti. Quello che lesse gli fece ritornare il cazzo duro, tanto che ricominciò a menarselo.

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