Buona domenica a tutti! E’ l’ultima dell’anno ed essendo proprio alla ricerca di video a tema, ho deciso di spostare l’articolo e inserirlo il giorno della vigilia. Ma per non farvi rimanere a bocca asciutta, oggi vi inserisco la terza parte del racconto che a quanto pare siente in tanti a gradire!
Cos’altro dire, buona lettura e ci vediamo su queste pagine tra un paio di giorni!

La signora Giovanna non chiude occhio durante tutta la notte, un po’ per la sua foto postata su internet, un po’ perché si sente eccitata ma non ha il coraggio di toccare nessuna parte del suo corpo, probabilmente ha paura che il figlio se ne accorga. Potrebbe andare in bagno, ma se Antonio si sveglia e nota che ci rimane troppo a lungo? Comincerebbe a sospettare e magari poi la prenderebbe in giro, una donna alla sua età che si masturba che pensiero orribile!
Il mattino seguente Antonio trova come al solito la colazione pronta, sua madre è di spalle che armeggia sui fornelli, nota che ha ancora addosso la vestaglia della notte prima da cui riesce a notare in trasparenza il culo e le mutande rimaste ancora nella fessura, facendo intravedere gli enormi glutei ancora belli sodi, da sonora pacca pensa lui. Infatti, trangugiata la colazione, da un bacio alla madre accompagnata da uno bello schiaffo sul sedere.
“Scostumato!” fa lei.
“Bella culona!” risponde il figlio.
La signora Giovanna si fa scappare un sorriso, nonostante sia in parte adirata, il fatto di essere piacente le da una soddisfazione immensa e ormai dimenticata.
Presa dalle faccende domestiche non pensa più al giorno precedente e, dopo essersi vestita e aver fatto entrare i muratori che le ha mandato il fratello per sistemarle la stanza da letto, esce a fare le compere per preparare pranzo e cena.

La giornata prosegue tranquilla, anche se ad Antonio non piace la presenza dei due muratori albanesi con cui è costretto anche a dividere il tavolo durante il pranzo e non contento chiama lo zio per dimostrare il sui dissenso.
“Ma guarda che sono dei bravi ragazzi, lavorano per me da svariati anni, è vero che non hanno delle belle facce, ma stai tranquillo, tanto già oggi finiscono, domani bisogna spettare che si asciughi e poi ti mando Abdul per imbiancare”.
La storia finisce lì, il rumore nell’altra stanza lo oscura con le cuffie e si mette a studiare per togliersi dai coglioni i compiti senza aver prima messo a scaricare qualche altro porno, voleva trovarne uno in italiano per rendere più partecipe la madre, ne aveva trovati alcuni vintage, quando ancora c’era una trama e attori che recitavano. Cominciava ad avere pensieri peccaminosi per la mamma, non si era mai toccata o spogliata a parte far vedere meglio il sedere, oggi si era messo in testa che doveva farla sciogliere, poi la strada sarebbe andata tutta in discesa. Si era ricordato di aver trovato dei video con del testo in italiano in sovra impressione che incitavano a diventare troie, con immagini e video in veloce movimento alquanto psichedelici, alcuni invitavano a spompinare, altri a prenderlo nel culo o bere lo sperma, li cercò senza trovarli sul suo hard disk, così decise di scaricare anche quelli.
Quella sera la signora Giovanna fece più tardi del solito, un po’ perché in televisione c’era una trasmissione che seguiva con piacere, un po’ perché si attardò più del solito per prepararsi, scegliendo con cura l’intimo da indossare, un audace babydoll che non aveva mai indossato e regalatole dal marito quando forse aveva qualche chilo in meno, facendo strabordare il seno che sembrava più grande di quanto già non fosse.
Antonio aveva già messo su il porno delle culone scaricato prima e che il giorno prima non era riuscito a mettere perché era tardi. Aveva già tirato fuori l’uccello e cominciato a segarsi, la madre infatti se lo ritrovò già armato di cazzo in mano e con indosso le cuffie mentre guardava assorto un video in cui alcune donne di colore mostravano il loro sedere veramente enorme in spiaggia e se lo facevano cospargere di olio.
La signora Giovanna, quasi come monito disse:
“Abbiamo già iniziato a quanto vedo!”
Antonio si accorse dell’entrata in stanza della madre e del proferire qualcosa, ma senza sentire a causa della cuffia, che si tolse prontamente.
“Non ho sentito, dicevi?”
“Dicevo, vedo che hai già iniziato!”
“Ah, volevi che ti aspettassi prima di iniziare? Se vuoi ti racconto la parte che ti sei persa…”
E nel mentre nota quanto è sexy l’intimo prorompente della madre.
“Lascia perdere, me lo posso immaginare con quei culi ballonzolanti…”
“Comunque non ti sei persa niente…”
“Ah vedere come svetta il tuo pisellone sembra che comunque apprezzi!”
Antonio sghignazza alla battuta della madre e prende la palla al balzo per fare anche lui degli apprezzamenti.
“Vedo che ti sei messa in tiro, non pensavo che oltre ad avere un culo fuori dal comune avessi anche due belle tettone da succosa spagnola!”
“In realtà mi va un po’ stretto ‘sto coso… ma che centrano le spagnole?”
Antonio capisce che la madre non ha capito la battuta perché non sa cosa sia una spagnola.
“Lascia perdere, poi te lo spiego o ti faccio vedere, adesso fammi continuare il mio segone”
Il cazzo aveva perso la lubrificazione, così prima di continuare Antonio prende il flacone e ne versa un po’ sulla cappella e riprende a segarsi.
“Come mai usi quella roba sul tuo pene mentre ti masturbi?”
“Serve a lubrificarlo e rendere più piacevole il raspone, simula molto bene la vischiosità della figa o un succoso bocchino, poi con lo sfregamento si riscalda anche, dando delle sensazioni davvero piacevoli, dovresti provarlo!”
“Guarda che io non ho mica l’uccello qua sotto…”
“Voglio sperarlo mamma… non ho mai visto la tua figona, ma mi verrebbe un’infarto se al suo posto dovessi vedere un grosso batacchio!”
Giovanna ride di gusto alla battuta del figlio, immaginandosi la scena… poi Antonio riprende:
“E’ un gel per massaggi sessuali, va bene sia per la masturbazione maschile che femminile e come lubrificante per le penetrazioni, vaginali e anali”
“Mah! Non sanno più cosa inventarsi…”
“Esiste da tanto tempo, solo che prima era un prodotto costoso, adesso è alla portata di tutti ed evita che procuri secchezza salivare!”
“Che cosa?”
“Si mamma, in mancanza di questo prodotto prima usavo la saliva come lubrificante e con lunghe sessioni masturbatorie diventa di difficile gestione salivare abbastanza… Comunque adesso basta distrazioni che mi si ammoscia!”
“A vederlo non si direbbe, mi sembra bello in forma!”
“E’ un modo di dire, mamma!”
Antonio riprende a segarsi con più lena, in realtà nel frattempo non si era mai fermato, aveva solo rallentato il ritmo e dopo l’ultima chiaccherata non aveva più rimesso le cuffie, lo stava eccitando più la situazione con la madre che le immagini delle panzone culone nere che apparivano in video, così fingendo di essere interessato al pornazzo continuò a parlare alla madre in maniera quasi disinteressata fissando lo schermo e distraendola dalla lettura del solito libro serale, che come ogni sera per Giovanna era solo un modo per mostrarsi a fare qualcosa di decente, mentre in realtà era solo un modo per nascondere il suo sguardo che andava a finire un po’ al video e un po’ al pene del figlio.
“Di un po’ mamma, ma a te piace il cazzo?”
“Ma ti sembra una domanda da fare a una madre?”
“Dopo gli ultimi giorni, visto le situazioni, non mi sembra ti abbia chiesto qualcosa fuori dal mondo, poi non ti ho chiesto mica se ti piace il mio, ma in generale, entrando nello specifico per essere più chiaro, non è che ti piacciono di più le donne?”
“Cosaaa? È questa idea da dove esce fuori?”
“Beh, non ti sei più sposata, uomini non ne frequenti, dai porno che ho messo fino ad ora sembra che ti piaccia vedere più la figa che il cazzo… ho fatto solo una deduzione…”
“Guarda che sei tu che hai messo questi video e se non ci sono maschi con l’uccello di fuori che cosa devo guardare io?”
“Veramente ieri quando ho messo la compilation di sborrate sembravi più interessata alla scena dove la troia mostrava la figa depilata che non al resto…”
In realtà Antonio, nonostante l’avesse sparata per provocare la madre, ci aveva leggermente preso, Giovanna era una donna che nella sua vita sessuale aveva goduto poco, l’unico uomo era stato il marito, un vero toro, ma lei non godeva se non sporadicamente, l’unico ricordo piacevole riguardava una piccola avventura avuta con delle amiche prima di sposarsi, adesso lo chiameremmo pigiama party, che era finito con le quattro donne che si erano lasciate andare a provare il sesso saffico.
Era affiorato in Giovanna questo ricordo prima di rispondere:
“Sembravo interessata perché la signora aveva la vagina depilata, sembrava quella di una donna molto giovane e poi io non sono una ninfomane ammalata di sesso, sono una madre!”
“Beh, allora se non sei lesbica allora sei frigida…”
“Ma non dire idiozie, semmai posso soffrire di anorgasmia! Io mi eccito come tutte le donne, provo calore nelle zone intime, mi si irrigidiscono i capezzoli, ma non provo il giusto piacere o almeno è quello che penso io, a vedere i film sembra che se ne debba provare di più e non parlo dei tuoi video sconci”
“A parte il fatto che ieri ti eri proprio soffermata su dei video amatoriali e quelli non sono certo finzione, ma quello che dici mi preoccupa davvero, adesso fai finta che io non sia tuo figlio, vedere un cazzo dal vivo o le scene in tv ti stimola qualcosa o non provi proprio niente? Ed evita di rispondere con parole strampalate come quella che hai usato prima!”
“Per stimolare stimola, ma nient’altro, un po’ come se a un maschio viene l’erezione quando si eccita…”
“Beh tante grazie, poi bisogna segarsi o scopare per godere! Se non ti spari un bel ditale come fai a saperlo?”
La madre di Antonio era rossa fuoco in viso, sembrava vicina a piangere e si tratteneva, lui se ne accorse, in realtà non capiva la reazione, aveva detto di peggio in passato, gli venne naturale avvicinarsi e abbracciarla.
“Su mamma, non fare così, mi dispiace se sono stato troppo aggressivo”
“Non è per quello, mi stavo trattenendo perché non sapevo cosa dire e se dirlo, in realtà al momento sono diventate due le cose: una è che ho provato a masturbarmi, mi vergognavo a morte a dirtelo, ma non riesco a provare piacere… e l’altra cosa è che il tuo uccello tutto unto e duro mi sta perforando la pancia…”
Al dire le ultime parole la madre scoppia a ridere con le lacrime che le sgorgano dagli occhi per essersi finalmente sfogata.
Anche Antonio adesso ride di gusto allontanandosi dall’abbraccio.
Doveva fare qualcosa per aiutarla!

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